Eurostat nel Prepandemico 2019, il Prodotto Interno lordo pro capite ha toccato quota 26.860 attestandosi su un livello inferiore alla media Unione Europea del 6,18%  ( – 1769,3 euro) e ha accusato un calo del 3,9% ( – 1090 euro) rispetto al 2001. Nel 2019  la locomotiva del nord era ancora in debito  rispetto al Prodotto interno lordo  del 2007 di 3 punti percentuali, per non parlare degli oltre 6 punti percentuali  resi dal Sud. Ritardi che ora si moltiplicano a valle del Corto circuito della Pandemia e che  – pur considerata la ripresa del 2001- aumenta a dismisura il ritardo dall’Europa. A completamento del dato nazionale dimostra che nel 2017, oltre a Marche e Umbria già arruolate., Piemonte, Toscana, Friuli erano buone candidate a entrare nel gregge delle regioni della coesione e tutte le Regioni , a partire da Lombardia ed Emilia Romagna, patiscono vistosi arretramenti nei ranghi delle 280 Regioni europee. Spetta all’Unione Europea di rispettare Condizionabilità perentorie: investimenti su progetti finalizzati  a ridurre le diseguaglianze e a garantire sviluppo sostenibile; spetta al Governo avere coraggio e di impegnarsi su un progetto sistema che non può continuare a esorcizzare il tema del dualismo alimentando vizi e storture che hanno fatto di noi il grande malato d’Europa.

Felice Caristo

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