Spaziavano dal settore turistico al settore boschivo, dal traffico di droga al riciclaggio, c’erano anche rapporti con i politici e amministratori pubblici, truffe all’Inail, acquisizioni immobiliari e movimento terra. Erano questi gli interessi della cosca di ndrangheta Anello-Furci, operante tra le province di Vibo Valentia e Catanzaro e finite nell’operazione “Imponimento” della Dda di Catanzaro coordinata dal procuratore capo Nicola Gratteri. L’operazione di oggi ha portato all’emissione di 75 misure di custodia cautelare e 158 indagati tra la CALABRIA e la Svizzera. Tra gli indagati anche un ex assessore regionale, Francescantonio Stillitani, ora imprenditore e da anni impegnato nel settore turistico. Le indagini eseguite dalla guardia di finanza sono state seguite dal procuratore aggiunto di Catanzaro Vincenzo Capomolla e hanno avuto il supporto di 29 collaboratori di giustizia che hanno consentito di mettere in luce le ramificazioni e gli interessi economici della cosca Anello-Fruci, anche in relazione con altre consorterie criminali. (Mav/Dire)

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