SQUILLACE – Si è svolta sabato scorso a Squillace, nell’ambito della “Giornata mondiale del Rifugiato”, l’iniziativa “Escursione alla scoperta di un paese accogliente”, su iniziativa del comitato Uisp di Catanzaro, in collaborazione con l’Asd “Calabriando Catanzaro” e i progetti Siproimi di Catanzaro-Squillace, Gasperina, Girifalco, San Sostene e Satriano, gestiti dalla Fondazione “Città Solidale Onlus”, e con il patrocinio gratuito del Comune di Squillace. La “Giornata mondiale del rifugiato”, istituita il 4 dicembre 2000 dalle Nazioni Unite, viene celebrata il 20 giugno per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione di oltre 70 milioni di rifugiati, richiedenti asilo e sfollati che, costretti a fuggire da guerre e persecuzioni, lasciano i propri affetti e la propria casa per cercare salvezza altrove. Quest’anno la “giornata” ha previsto lo svolgimento di un’escursione nel territorio di Squillace per scoprire, insieme ai migranti ospiti, le bellezze e i tesori di questa terra, solidale e sensibile, le cui antichissime origini si fondano su storie di migrazioni dalla Grecia e sul peregrinare mitologico di Ulisse. Ad attendere i partecipanti in piazza Duomo, i responsabili Uisp Catanzaro, il presidente di “Calabriando” Riccardo Elia, l’assessore comunale al turismo Franco Caccia e la consigliera comunale Anna Maria Mungo, oltre ai responsabili dei Siproimi di “Città Solidale”. Dopo l’indirizzo di saluto dell’assessore Caccia, è intervenuto lo scrittore calabrese Salvatore Mongiardo che ha anche guidato il gruppo nella visita al borgo e ai suoi monumenti. Una capatina è stata fatta anche al Ponte del Diavolo. Belle e dense di significato le parole del prof. Mongiardo. «Siete ospiti della Casa del Fanciullo – ha detto rivolto ai ragazzi di varia nazionalità del Siproimi di Squillace – di cui la prima pietra è stata posta nel 1953: io ero qui all’epoca a tenere il secchiello dell’acqua santa per la benedizione da parte del vescovo Fares». «Oggi – ha aggiunto Mongiardo rivolto a tutti – do il benvenuto a voi, che venite dall’Africa, dall’India, dall’altro mondo. L’umanità è nata in Africa: è un fatto che oggi nessuno mette in evidenza. Ma la storia dell’umanità comincia dal Rift Valley dell’Africa. Chi viene dall’Africa oggi non è che viene così, anche per il bisogno di libertà. E sapete dov’è nata la libertà? È nata in Calabria, nel 600 a.C., nella città di Locri, che fu la prima al mondo a dire che non ci potevano essere né schiavi né schiave. Io vi vedo come l’umanità del futuro, perché voi magari siete di pelle nera, ma di cuore luminoso e bianco. Noi siamo di pelle bianca, ma molti di noi, non tutti per fortuna, sono neri nel cuore, pieni di odio razziale e di malvagità. E la prova è che negli ultimi 3000 anni tutte le guerre del mondo son venute dal nord contro il sud. Quindi, qual è il compito che la storia affida a voi oggi? È di ricominciare, rinascere, far ripartire la nuova umanità. Comunque andranno le vostre cose nel futuro, vi auguro ogni bene, ogni felicità, e comunque sarete sempre in un posto sicuro che vi vuol bene e che è il nostro cuore. Benvenuti nella prima Italia, benvenuti a Squillace».

Carmela Commodaro

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