ROMA – Dopo la lunga pausa dovuta all’emergenza coronavirus si torna a giocare a pallone e a praticare ‘gli sport di contatto’. Ma il governo fa una scelta di prudenza rispetto alla ripresa. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha firmato infatti il dpcm spostando di dieci giorni il termine per la ripresa degli sport come il calcetto. Nella bozza di dpcm che era circolata nel pomeriggio la data della ripresa era indicata nel 15 giugno. “Il 25 giugno possono riprendere gli sport di contatto amatoriali se le Regioni ma anche il Ministro dello Sport e il ministro della Salute accerteranno che ricorre la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica”, dice il premier Conte dopo il cdm a proposito del dpcm appena firmato.  Le disposizioni del nuovo Dpcm si applicano in sostituzione di quelle del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 maggio 2020. L’efficacia delle nuove norme avra’ valore fino al 14 luglio 2020.

SPADAFORA: SPORT CONTATTO? PER CDM ANCORA TROPPO PRESTO

“Avevo proposto una norma molto prudente che, pur differenziando per Regioni, avrebbe consentito la ripresa degli sport di contatto dalla prossima settimana. Prendo atto che il Consiglio dei ministri ha ritenuto che sia ancora troppo presto”. Così il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, al termine del Consiglio dei ministri in cui è stato dato il via libera al Dpcm con la ripresa degli sport di contatto dal 25 e non dal 15 giugno.

FINO AL 30/6 RESTA DIVIETO SPOSTAMENTI DA E PER STATI EXTRA UE

“Fino al 30 giugno 2020, restano vietati gli spostamenti da e per Stati e territori diversi” da quelli dell’Unione europea e dei Balcani “salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. Resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”.

Fatte salve le limitazioni disposte per specifiche aree del territorio nazionale non sono soggetti ad alcuna limitazione gli spostamenti da e per i seguenti Stati: “a) Stati membri dell’Unione Europea; b) Stati parte dell’accordo di Schengen; c) Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord; d) Andorra, Principato di Monaco; e) Repubblica di San Marino e Stato della Città del Vaticano. f) a decorrere dal 16 giugno 2020, Albania, Bosnia e Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del nord, Serbia”.

FRUIZIONE CONTIGENTATA PER MUSEI E LUOGHI DI CULTURA

Al museo e in galleria ma rigorosamente in flussi contingentati: “Il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura è assicurato a condizione che detti istituti e luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, nonché dei flussi di visitatori (più o meno di 100.000 l’anno), garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Il servizio – si legge nel testo – è organizzato tenendo conto dei protocolli o linee guida adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome. Le amministrazioni e i soggetti gestori dei musei e degli altri istituti e dei luoghi della cultura possono individuare specifiche misure organizzative, di prevenzione e protezione, nonché di tutela dei lavoratori, tenuto conto delle caratteristiche dei luoghi e delle attività svolte”.

DA LUNEDÌ VIA LIBERA AD AREE GIOCO E CENTRI ESTIVI

Da lunedi’ prossimo, 15 giugno, i bambini potranno tornare a giocare nelle aree ludiche all’interno di parchi, ville e giardini. “E’ consentito l’accesso dei minori- si legge infatti- anche assieme ai familiari o altre persone abitualmente conviventi o deputate alla loro cura, ad aree gioco all’interno di parchi, ville e giardini pubblici, per svolgere attivita’ ludica o ricreativa all’aperto”. Tali attivita’ sono consentite nel rispetto delle linee guida del dipartimento per le Politiche della famiglia. Inoltre, e’ consentito l’accesso di bambini e ragazzi a luoghi destinati allo svolgimento di attivita’ ludiche, ricreative ed educative, anche non formali, al chiuso o all’aria aperta, “con l’ausilio di operatori cui affidarli in custodia e con obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza predisposti in conformita’ alle linee guida del dipartimento per le politiche della famiglia”. (dire.it)

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