ROMA – “La valutazione avverra’ sulla base di quanto effettivamente svolto, gli alunni potranno essere ammessi alla classe successiva anche in presenza di voti inferiori a 6 decimi, in una o piu’ discipline. Ma non sara’ ‘6 politico’. Le insufficienze compariranno, infatti, nel documento di valutazione. E per chi e’ ammesso alla classe successiva con votazioni inferiori a 6 decimi o, comunque, con livelli di apprendimento non consolidati, sara’ predisposto dai docenti un piano individualizzato per recuperare, nella prima parte di settembre, quanto non e’ stato appreso. Il piano sara’ allegato al documento di valutazione finale. Resta ferma la possibilita’ di non ammettere all’anno successivo studentesse e studenti con un quadro carente fin dal primo periodo scolastico”. Cosi’ la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, intervenuta questa mattina in VII commissione alla Camera. “Stiamo lavorando- aggiunge Azzolina- nell’interesse dei nostri ragazzi. E saremo al fianco delle scuole in tutte le fasi degli esami attraverso gli Uffici scolastici regionali che accompagneranno dirigenti scolastici e commissioni in questa particolare fine d’anno che nessuno avrebbe mai potuto prevedere. Nessuno sara’ lasciato solo. Lavoreremo tutti insieme seguendo anche le indicazioni degli esperti del Comitato che supporta con attenzione il Governo. La scuola fara’ squadra. Come ha fatto in questi mesi in cui l’emergenza ci e’ piombata addosso e abbiamo reagito tutti insieme”. “È importante ribadirlo. Penso che dobbiamo essere tutti fieri di quanto e’ stato fatto dal sistema nazionale di istruzione. Non e’ stato tutto perfetto. Ma la scuola- prosegue la ministra- non ha abbandonato gli studenti. Dobbiamo esserne consapevoli e, ripeto, fieri”.

NON AVEVAMO ALTERNATIVE ALLA CHIUSURA DELLE AULE

Le condizioni sanitarie, ad oggi, non consentono di terminare l’anno scolastico in presenza, a scuola. E’ per tale ragione- spiega Azzolina- che il Governo ha deciso il rientro a scuola da settembre prossimo. Tuttavia, il servizio di istruzione e’ un servizio pubblico essenziale costituzionalmente garantito. Per questo abbiamo subito sollecitato l’attivazione di forme di didattica a distanza. Con l’obiettivo di garantire il diritto allo studio, e la vicinanza ai nostri studenti e alle loro famiglie. Una scelta a mio avviso obbligata. Non avevamo alternative per stare accanto ai nostri allievi“.

NEL DECRETO RILANCIO 1,5 MILIARDI PER RIPARTIRE

Nel Decreto Rilancio, annuncia poi la ministra, il governo stanziera’ 1 miliardo e 450 milioni per la scuola, cosi’ ripartiti: 1 miliardo per il Fondo per gestione rientro a scuola a settembre (400 mln nel 2020, 600 nel 2021); 331 milioni per device, connettivita’, sicurezza, misure di protezione, assistenza medica, adattamento spazi in vista del rientro; 39 milioni per consentire esame di maturita’ in presenza, in sicurezza, comprando tutti i dispositivi di protezione necessari e assicurando l’igienizzazione costante degli ambienti e 80 milioni per la fascia 0-6 per coprire le mancate rette (65 milioni) e aumentare il fondo regionale (15 milioni). Aggiunge ancora Azzolina: “Sono previste anche misure di semplificazione in tema di edilizia scolastica, per consentire a enti locali proprietari degli immobili di operare velocemente, eliminando passaggi burocratici. Stiamo prevedendo, in queste ore, 16.000 posti in piu’ per le procedure concorsuali gia’ bandite. Abbiamo dunque avviato le procedure per assumere quasi 80.000 docenti. E’ un grande risultato, che tutto il Governo puo’ rivendicare con orgoglio”. “Entro poco tempo- prosegue- saremo in grado di proporre al Governo, al Parlamento e al Paese un piano chiaro e serio per far in modo che si possa tornare a scuola in assoluta serenita’ e con la giusta flessibilita’”.

NO INTERVENTI A PIOGGIA, TENUTO CONTO DELLE DISUGUAGLIANZE

La ministra Azzolina rivendica poi il lavoro svolto fino a questo momento: “Individuati i criteri, si e’ proceduto a ripartire tra le istituzioni scolastiche le risorse, con particolare attenzione a far in modo che i 70 milioni per i dispositivi digitali e la connettivita’ intercettassero maggiormente il fabbisogno delle scuole con popolazione scolastica in situazioni socio-economiche di maggior deprivazione e, quindi, piu’ bisognose di dispositivi digitali per la didattica a distanza da dare in comodato d’uso agli studenti. Coerentemente con il dettato normativo, non ho voluto una ripartizione ‘a pioggia’ delle risorse”.  “Si e’ tenuto conto, infatti, non solo del numero degli studenti, ma anche e soprattutto della loro condizione socio-economica, allo scopo di supportare in termini di eguaglianza sostanziale quelli che ne hanno piu’ bisogno- prosegue Azzolina- In aggiunta agli 85 milioni, abbiamo inoltre stanziato 8,2 milioni di euro per sostenere l’incredibile lavoro di supporto che in questo momento di inedita crisi stanno svolgendo gli animatori digitali delle istituzioni scolastiche, figure strategiche per la diffusione dell’innovazione a scuola, chiamati a promuovere mai come ora, tra i colleghi, la conoscenza e la formazione circa le nuove metodologie didattiche multimediali”.

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