Anche le celebrazioni in onore del patrono Sant’Agazio quest’anno saranno in tono minore, per via dell’emergenza sanitaria. Dopo la Quaresima e le festività pasquali ora tocca alla ricorrenza del 7 maggio, in cui si celebra il protettore di Squillace e della diocesi. Una data che cade proprio nel momento del passaggio dalla fase 1 alla fase 2 dell’emergenza Covid-19. Quindi, senza la possibilità per le autorità ecclesiastiche di mettere a punto il programma civile. Le funzioni della novena si stanno celebrando a porte chiuse e con diretta streaming su internet. Stessa modalità sarà utilizzata giovedì 7 maggio, giorno della solenne festività, con la presenza del sindaco, che a nome della comunità locale offre il cero votivo e proclama la preghiera per ottenere la protezione del Santo. E una novità: molto probabilmente nel pomeriggio la statua di Sant’Agazio, accompagnata dal parroco e dal sindaco, sarà portata con un’automobile in giro per il paese e nelle frazioni. Sant’Agazio, che nel rito latino è commemorato l’8 maggio, morì intorno al 304. Era un centurione cappadoce dell’esercito romano di stanza in Tracia, fu accusato dal tribuno Firmo e dal proconsole Bibiano di essere cristiano e, dopo aspre torture e tormenti, fu decapitato a Bisanzio sotto Diocleziano e Massimiano. L’imperatore Costantino il Grande costruì una chiesa-santuario in suo onore alla Karia di Costantinopoli, dove divenne anche patrono. Da almeno tredici secoli (iconoclastia e introduzione del rito bizantino nella diocesi di Squillace a seguito della soggezione della stessa al Patriarcato di Costantinopoli) è patrono della città e della diocesi di Squillace (ora dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace). Il corpo del Santo martire è custodito e venerato in una monumentale cappella della concattedrale di Squillace, mentre un braccio venne portato dal vescovo di Squillace, Marcello Sirleto, nel 1584, a Guardavalle, suo paese natale, dove è stato anche eletto come patrono. Sue reliquie risultano anche a Cuenca ed Avila in Spagna, provenienti da Squillace. E’ venerato tra i Santi ausiliatori in diverse parti dell’Europa centro-settentrionale. A Squillace si celebrano tuttora due feste solenni: una il 16 gennaio, detta della Traslazione o delle Ossa, che rievoca l’arrivo miracoloso al lido di Squillace delle sante reliquie; e l’altra il 7 maggio, giorno del martirio del Santo a Bisanzio tramandato dai menologi bizantini e mantenuto ininterrottamente a Squillace. In questo giorno, preceduto e seguito da un’antichissima fiera, solitamente conviene nella concattedrale di Squillace tutto il clero della diocesi, che presta l’obbedienza al vescovo e partecipa ai riti e alla processione solenne. In piazza Vescovado, di sera, si svolge un concerto musicale. Quest’anno, però, niente fiera, banda musicale, concerto: tutto annullato per il coronavirus.

Carmela Commodaro

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