SQUILLACE – La sospensione del pagamento dei tributi per imprenditori, commercianti ed artigiani. È ciò che chiedono al sindaco di Squillace i consiglieri comunali di “Tuttinsieme per Squillace”, Oldani Mesoraca ed Enzo Zofrea, alla luce della drammaticità del momento storico. «Vi è un’emergenza sanitaria – scrivono in una nota – per la quale non finiremo mai di ringraziare i medici, gli operatori sanitari ed i volontari che lottano, tutti i giorni, contro la morte per salvare centinaia di vite umane, a costo, a volte, della propria vita. Ma cominciano a farsi sentire, anche nel nostro comune, i segni di una crescente crisi economica che costringe molte famiglie a chiedere aiuto per l’acquisto della spesa quotidiana». Secondo i consiglieri, grazie ai provvedimenti assunti dal Governo, il Comune di Squillace, cui sono stati assegnati oltre trentuno mila euro, potrà far fronte a questa emergenza. «Non abbiamo motivo di dubitare – aggiungono – che il sindaco saprà procedere, in tempi celeri, nella massima trasparenza e legalità, con criteri oggettivi, all’assegnazione dei buoni spesa ai più bisognosi. Su un altro campo, sono molte le preoccupazioni che ci rappresentano i piccoli imprenditori, artigiani e commercianti locali che, a causa delle necessarie “chiusure”, stanno registrando gravi perdite che potrebbero mettere in discussione anche lo stesso prosieguo della loro attività. Per dare almeno un segno tangibile della nostra vicinanza, chiediamo al sindaco di detrarre, a fine anno, tutte le somme da pagare previste, a loro carico, per tasse e tributi di ogni genere, relativamente ai mesi per i quali il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza, ossia da gennaio a luglio 2020. Sarebbe un grave danno per la già limitata economia locale che anche i nostri artigiani dovessero vedere compromesso il lavoro di tanti anni, ricco di tradizione e storia». «Così come – concludono Mesoraca e Zofrea – sarebbe ingiusto che le attività commerciali dovessero rischiare fortemente, alla fine di questo periodo così buio. Ci auguriamo che le nostre amare considerazioni e le preoccupate richieste non restino inascoltate».

Carmela Commodaro

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