REGGIO CALABRIA  – “Non possiamo permetterci che esploda l’epidemia. Non potremmo affrontarla”. Sono le parole del governatore della CALABRIA Jole Santelli, in una intervista al Corriere della Sera a proposito del blocco di decine di persone ai traghetti in partenza da Villa San Giovanni: “Sono stata costretta a farlo. E non c’era nessun problema tra me e Musumeci – continua Santelli – Noi dobbiamo fare tesoro di quello che e’ successo nelle altre regioni e prevenire l’avanzata del virus. La CALABRIA viene da 10 anni di commissariamento della sanita’, e’ sottoposta ad un piano di rientro, ha carenze di strutture e personale. Non possiamo sbagliare. Per questo cerco di seguire i modelli giusti.
Il Veneto, che ha avuto un approccio territoriale stretto, meno la Lombardia, dove il contagio si e’ diffuso anche attraverso gli ospedali. Per questo ho cercato di chiudere ogni possibile fonte di contagio. E subito le scuole. Sbagliavo? Non mi pare: mi fecero ritirare l’ordinanza, ma 5 giorni dopo Conte, guarda caso, lo ha deciso per tutta Italia…”. “Noi governatori siamo stati costretti a muoverci – prosegue Santelli – La notte del primo decreto che ‘chiudeva’ il Nord, ha portato 25.000 persone qui, tutti possibili contagi per noi insostenibili. Lo capisce il governo che i tentennamenti hanno effetti a catena?. Quando sabato notte Conte ha annunciato che avrebbero chiuso le fabbriche, ho avuto una crisi isterica: ho fatto un’ordinanza all’una e mezza, alle 7 ho chiamato i colleghi Bardi (Basilicata) e Emiliano (Puglia), il rischio era massimo.
Non si poteva aspettare. Sia chiaro: voglio che qui arrivino mascherine, tute, dispositivi sanitari, non mi importa se un collega e’ del Pd o di FI, non esistono alleanze, solo esigenze. Uguali per tutti, e noi governatori lo sappiamo”.  (ITALPRESS).

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