In tempi di misure di isolamento e distanziamento sociale, per via dell’emergenza coronavirus, un’attività che può occupare le ore che si trascorrono giustamente in casa è la lettura. Magari anche di un buon libro. E magari cercando di risolvere l’enigma che affligge Mark Gordon, un ragazzo dell’Ohio che vive una difficile situazione familiare. La sua storia è contenuta nel romanzo di Paolo Franco, “Un giorno in più”, edito da “Gruppo Albatros-Il Filo”. Franco è un giovane scrittore calabrese: ha solo 25 anni. Vive tra Gerace e Roma ed è orgoglioso delle sue origini. La Magna Graecia, peraltro, è stata sin da sempre luogo d’origine dell’arte in tutte le sue forme più disparate. La Locride è il cuore di quella Grecia Antica e tuttora da questo territorio nascono germogli che ricevono linfa dalle radici di allora. Paolo Franco ha appena vissuto l’esperienza di pubblicare il suo primo romanzo. Nel maggio dello scorso anno ha creato il manoscritto della sua opera, inviandolo poi alla casa editrice “Gruppo Albatros-Il Filo” a cui attualmente si affida. E ci ha regalato una storia appassionante, tutta da leggere e da scoprire. Quella di Mark Gordon, la cui madre ha tradito il padre Tom con il collega di lavoro Gerard, che Mark odia profondamente. Tom, in preda alla collera, abbandona la sua famiglia, lasciando a Mark in dotazione una lettera che seminerà soltanto dubbi. Per fortuna il protagonista avrà due grandi amici, Mike e Pete, che lo sosterranno lungo il suo percorso. Tutto sembrerà lineare, ma improvvisamente dei colpi di scena repentini cambieranno l’ordine degli eventi che si susseguiranno e si accavalleranno in modo continuo. Riuscirà Mark a capire il messaggio criptico lasciatogli dal padre? Riuscirà a riprendersi la sua famiglia? Ai lettori il compito di scoprirlo nel romanzo “Un giorno in più”, studiando tutti gli indizi proposti, che porteranno alla soluzione del caso.

Carmela Commodaro

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