COSENZA, – Parlare di panico é sicuramente eccessivo, ma ha suscitato comunque molta paura la scossa di terremoto di magnitudo 4.4 registratasi alle 17.02 a Rende, in provincia di Cosenza, ad una profondità di circa dieci chilometri. La scossa è stata avvertita distintamente dalla popolazione. Molte persone hanno lasciato case e negozi e si sono precipitate in strada nel timore di altre scosse, che per fortuna non ci sono state. L’immagine più eloquente dell’intensità del sisma l’ha fornita la merce caduta dagli scaffali di alcuni supermercati, con la gente che nel frattempo si dava precipitosamente alla fuga. Verifiche su eventuali danni sono state immediatamente attivate dalla Protezione civile e dai vigili del fuoco, oltre che da carabinieri e polizia. Al momento, comunque, non sono stati rilevati danni gravi. Il capo della protezione civile, Angelo Borrelli, ha confermato che il sisma “non ha provocato criticità”. Le Ferrovie dello Stato hanno disposto immediatamente la sospensione della circolazione dei treni. “Coinvolti i convogli – é detto in un comunicato – sulla Sibari-Cosenza, sulla Paola-Cosenza e sulla Sapri-Lamezia Terme. I tecnici di Rete ferroviaria italiana stanno effettuando la ricognizione delle linee interessate a bordo di carrelli per verificare le condizioni dei binari”. La Vice Ministra dell’Istruzione, Anna Ascani, ha scritto su twitter che “é stata attivata la Direzione competente ed avviato il lavoro per verificare eventuali danni negli edifici scolastici”.Secondo il professore Mario La Rocca, responsabile del Laboratorio di sismologia dell’Università della Calabria, la cui sede é proprio a Rende, epicentro del sisma, “l’evento registrato è in linea con la sismicità dell’area. Vista la magnitudo di questo terremoto c’è da aspettarsi ulteriori eventi di intensità minore nelle prossime ore o nei prossimi giorni. Le scosse di assestamento sono il naturale decorso di eventi di questo tipo”. In serata, intanto, la vita nella zona interessata dal sisma é ripresa normalmente. É prevedibile però che saranno in tanti coloro che, nel timore di nuove scosse, trascorreranno la notte fuori di casa, trovando rifugio soprattutto in auto. (ANSA).

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