Riceviamo e pubblichiamo. “Non c’è un solo giorno in cui non raccogliamo lo stato d’animo di sconforto di ogni poliziotto in servizio nella questura di Catanzaro.” – È questo l’ennesimo commento di Ettore Allotta, Segretario Provinciale del Sindacato di Polizia PNFD – Polizia Nuova Forza Democratica, nel denunciare lo stato di malessere che si vive nelle mura della questura del capoluogo di regione. “Non saremmo voluti essere ripetitivi, avremmo voluto certamente aver lavato i panni sporchi in famiglia, ma veramente – continua il Segretario provinciale del Sindacato di Polizia Pnfd – non abbiamo più a chi rivolgerci per denunciare pubblicamente lo stato di sconforto e di depressione che si vive in ogni ufficio della Questura di Catanzaro per colpa di un questore che ha creato un clima di terrore tra i poliziotti. Nell’ambito della nostra autonomia sindacale – asserisce Allotta – ci rivolgiamo a tutta la politica catanzarese, ad iniziare dai parlamentari rappresentanti della nostra provincia, ai consiglieri regionali, al presidente della regione, al sindaco, al presidente della provincia, ai consiglieri comunali e provinciali, a loro chiediamo ad alta voce: sostenete i poliziotti che operano nella questura di Catanzaro e nei commissariati limitrofi perché sono esasperati. La politica tutta ci aiuti a portare all’attenzione del Ministro Lamorgese questo stato che, purtroppo, alberga nei nostri uffici, i poliziotti catanzaresi sono arrivati all’estrema sopportazione di un questore che non perde giorno ed occasione per schierarsi contro i suoi stessi uomini. Donne e uomini della Polizia di Stato vivono oggi a Catanzaro esasperati per un questore che sta sovvertendo ogni regola democratica del vivere civilmente in un ambiente lavorativo. Noi svolgiamo un lavoro estremamente delicato, per cui dovremmo lavorare in un contesto lavorativo sereno che possa determinare una Polizia di Stato efficiente per il contrasto alla criminalità organizzata. Per tale motivo – conclude il sindacalista della Polizia di Stato – che facciamo questo nostro disperato grido di aiuto e di allarme, un grido di allarme che auspichiamo arrivi anche al Capo della Polizia, il Prefetto Franco Gabrielli, perché è la richiesta di aiuto dei suoi uomini.”

Indietro