MAIDA –  Bambini protagonisti alla scoperta delle tradizioni e delle radici della propria comunità. La scuola primaria di Vena di Maida ha ospitato la presentazione del libro “Kundarele çë një herë – Racconti di una volta”: il testo è illustrato con i disegni dei bambini. L’iniziativa, che si è avvalsa di fondi regionali per la tutela delle minoranze linguistiche legge 15/2003, è stata voluta dall’Amministrazione comunale di Maida, guidata dal sindaco Salvatore Paone, e coordinata dal delegato di Vena Sabrina Fiumara. Un ringraziamento particolare per la collaborazione va ai bambini delle classi 3° 4° e 5° della scuola primaria, alla maestra Maria Felicia Boca e a Maria Teresa Torchia che hanno guidato i bambini nella parte didattica del progetto, a Martina Forte che ha seguito i bambini mentre disegnavano le pagine che lo illustrano, a Cinzia Lipartiti che con amore ha partecipato all’interno progetto, alla Proloco Vena che come sempre ha collaborato per l’organizzazione del progetto, al dirigente scolastico il dottor Giuseppe De Vita per aver creduto nella validità del progetto e aver dato la disponibilità dei locali, a don Francesco Santo che con la sua passione e preparazione nella cultura arbëreshë ci ha guidati alla stesura del libro. Ad ogni bambino è stata consegnata una copia del libro di favole. “Grazie a tutti coloro che hanno collaborato per la realizzazione di questo simpatico e istruttivo libro di favole – afferma il delegato di Vena Sabrina Fiumara – mi sento orgogliosa e felice di essere riuscita a realizzare questa idea, l’obiettivo era quello di trasmettere e far avvicinare i bambini di Vena ai valori e alla lingua arbëreshë e il vostro entusiasmo mi dimostra che l’obiettivo è stato raggiunto”. Il sindaco, Salvatore Paone ha, invece, voluto sottolineare come “questo è il secondo anno consecutivo che il Comune di Maida si è avvalso dei fondi regionali destinati alle minoranze linguistiche: non era mai successo prima. Dopo il riuscitissimo progetto “Vina Katundi Ime” dello scorso anno, quest’anno un nuovo progetto con protagonisti i bimbi. La cultura e la lingua arbereche rappresentano un patrimonio inestimabile e, nonostante il calo demografico e lo spopolamento dei centri interni, noi amministratori abbiamo il dovere di mettere in campo ogni iniziativa utile a difendere e tutelare questa immensa ricchezza fatta di cultura, tradizioni, usi e costumi”.

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