Il Partito Democratico e il suo segretario nazionale non finiscono mai di sorprendere. E’ davvero incredibile e fuori dalla realtà definire la candidatura dell’imprenditore Pippo Callipo “ un elemento di grande novità politica e di spinta al cambiamento che può innescare una rivoluzione dolce …”, in quanto si tratta di una vecchia conoscenza che già alle regionali del 2010 si è candidato in alternativa al centro sinistra guidato da Agazio Loiero, registrando una sonora sconfitta. Come può essere, infatti, protagonista e artefice di una rivoluzione, seppure dolce, chi ripetutamente ha sostenuto la coalizione di centro destra alle regionali del 2014 e alle politiche del 2018 contro i candidati del centrosinistra e, quindi, anche del deputato Viscomi, che non ha perso tempo a farsi immortalare con il noto imprenditore del tonno, dopo essere stato per oltre tre anni dirigente e vicepresidente al fianco di Oliverio. Il fatto è che il PD, ormai, ha una linea chiara che è quella di scegliere preferibilmente come presidenti delle regioni candidati imprenditori che hanno sostenuto e votato il centro destra, come è già avvenuto in Umbria registrando una clamorosa sconfitta e come si sta verificando in Calabria. Tutto questo è sbagliato politicamente, inaccettabile e incomprensibile, proprio nel momento in cui da più parti si erano levate voci autorevoli e appelli responsabili per recuperare le ragioni di una possibile sintesi. In questi mesi, da parte della Direzione Nazionale, si è agito per dividere e per mettere al bando l’esperienza di governo di Mario Oliverio, rifiutando incomprensibilmente di prendere in esame il lavoro e i risultati di questi anni. Il segretario Zingaretti, che pure si è giovato del nostro grande sostegno alle primarie per la sua elezione, ha calpestato le legittime richieste, avanzate da migliaia di iscritti, da tanti amministratori, dagli organismi territoriali, di poter tenere le primarie per scegliere il candidato a Presidente della Regione. Un partito siffatto, che si è caratterizzato per una conduzione politica penosa e dilettantesca, porterà il PD all’irrilevanza politica, come, del resto, sta già avvenendo a livello nazionale con il governo giallorosso, contraddistinto da polemiche e contrapposizioni quotidiane e da una totale disattenzione nei confronti del Sud e della Calabria Contro questo stato di cose, i sinceri democratici hanno il dovere di scendere in campo per portare avanti una sacrosanta battaglia politica.

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