SQUILLACE – Il consiglio comunale di Squillace, nella seduta di domenica 10 novembre, ha proceduto all’elezione del presidente dell’assemblea nella persona del consigliere Paolo Mercurio, che torna, dunque, a ricoprire tale carica, come accaduto nella precedente legislatura a guida del sindaco Pasquale Muccari. Mercurio ha condiviso con Muccari ben quattro legislature e si è sempre speso, come ricordato dallo stesso sindaco, per fare da ponte con le minoranze e con un forte impegno sul territorio. «Mercurio . ha aggiunto Muccari – è presente nel volontariato e nell’associazionismo, sempre disponibile nei piccoli bisogni della gente. È il nostro decano, essendo il consigliere più anziano». Dal canto loro, i consiglieri dell’opposizione presenti, Oldani Mesoraca ed Enzo Zofrea (“Tuttinsime per Squillace”), hanno anticipato di votare scheda bianca, in quanto la decisione non è stata condivisa con la minoranza, essendo il presidente del consiglio una figura a tutela e garanzia di maggioranza e opposizione. Gli stessi Mesoraca e Zofrea hanno rimarcato di «essere qui, oggi, in consiglio comunale, nel rispetto del mandato che ci hanno dato i nostri elettori, perché il sindaco non ha perso la cattiva abitudine di convocarci nel giorno di festa, infischiandosene del rispetto di quelle che sono le regole più elementari della democrazia e del senso civico per favorire la più larga partecipazione dei cittadini anche alla vita amministrativa comunale. Qualora dovesse fare, senza alcun motivo d’urgenza, un’altra convocazione di domenica o in un giorno di festa, noi di “Tuttinsieme per Squillace” non parteciperemo. Riteniamo, infatti, che questo persistere, da parte del sindaco, nell’atteggiamento autoritario di pensare che gli sia lecito fare tutto, non è più tollerabile. Le feste appartengono alla sfera personale e religiosa dei singoli e perciò meritano rispetto, sia che uno ci creda, sia che non ci creda. Se il sindaco non può più contare su una maggioranza solida, in tutti i giorni della settimana, se ne faccia una ragione». L’altro consigliere di minoranza, Luca Occhionorelli, di “Squillace in Movimento”, ha abbandonato l’aula, prima dell’inizio della trattazione dell’ordine del giorno, comunicando la sua decisione «dopo aver rilevato l’ennesima ingiustificabile compressione dei diritti dell’assemblea consiliare e degli appartenenti alla medesima, attraverso una convocazione assolutamente in contrasto con leggi, regolamenti e consolidata giurisprudenza amministrativa. È divenuto ormai intollerabile il silenzio sistematico della segretaria comunale, garante ex lege dell’azione amministrativa dell’ente, dinanzi a convocazioni che non garantiscono i termini liberi e pieni tra la data di notifica e il giorno e l’ora fossati per la seduta consiliare. Ha accettato, senza riserva alcuna, una convocazione priva dei requisiti d’urgenza e addirittura non ha assunto le dovute determinazioni sul gravissimo contegno del sindaco-presidente del consiglio comunale, allorquando non allo scrivente e al consigliere Zofrea la documentazione relativa ad un ordine del giorno della seduta del 22 giugno scorso, formatasi un giorno prima della seduta consiliare. Ovviamente, anche nella fattispecie, risultano palesemente violati i termini di convocazione per una seduta straordinaria, tenuto conto che i tre giorni previsti dal regolamento comunale tra la data della convocazione e quella della seduta devono ritenersi liberi e pieni per giurisprudenza amministrativa costante. La convocazione del sottoscritto per la seduta consiliare di giorno 10 novembre è avvenuta a mezzo pec in data 7 novembre, con evidente violazione del termine di tre giorni liberi e pieni. Il Consiglio di Stato, con sentenza del 17 giugno scorso, ha stabilito, in suo passaggio, che il termine dei giorni stabiliti per la consegna ai consiglieri dell’avviso di convocazione alle adunanze, è termine costituito da giorni liberi e interi, che devono interamente decorrere prima dello svolgimento dell’attività cui sono preordinati e tale da non comprendere né il giorno iniziale della convocazione né quello finale dell’adunanza. Già il Tar di Napoli, il 22 ottobre 2018, aveva stabilito che non è sufficiente che l’avviso di convocazione, con il relativo ordine del giorno, sia solo regolarmente inviato al consigliere comunale, ma è necessario che lo stesso non solo lo abbia effettivamente ricevuto, ma che tra il momento della ricezione e quello della seduta consiliare intercorra un ragionevole lasso di tempo affinché il mandato consiliare possa essere effettivamente svolto in modo serio». Occhionorelli, interpretando anche il pensiero e gli intendimenti della consigliera Anna Maria Mungo, assente, «ritenendo di non poter più contare su una dovuta presa di posizione della segretaria comunale Giuseppina Ferrucci, atteso il reiterarsi di uno scientifico modus operandi del sindaco nella convocazione del consiglio, al quale non ha inteso porre alcun argine, ha rappresentato che invocherà l’intervento del Prefetto affinché ripristini il senso democratico venuto meno a Squillace». E si è riservato di adire il Tar se si procederà ugualmente all’approvazione dei punti posti all’ordine del giorno. Ritenendo la segretaria e la maggioranza che una sentenza non può sostituire la legge, il consiglio ha proseguito ugualmente i suoi lavori, approvando tutti i punti posti all’ordine del giorno. Innanzitutto una variazione di bilancio, per maggiori entrate di circa 27 mila euro provenienti in gran parte dalla tassa di soggiorno, che saranno destinate all’ambiente, ai beni comunali, al contenzioso e all’energia elettrica. Il sindaco Muccari ha preannunciato l’impegno sul bilancio, aggiungendo che dovrà essere affrontato il problema della dotazione organica dell’ente ridotta al lumicino dopo le quiescenze di gran parte del personale. Ha parlato anche dello scuolabus, per ora garantito solo per gli scolari della frazione Fiasco Baldaya. A questo proposito, il consigliere Mesoraca ha chiesto una rimodulazione del problema “scuolabus”, perché non devono esistere a Squillace bambini e genitori di serie A e di serie B. Per questo il suo gruppo presenterà a breve una proposta tecnico-amministrativa, per evitare steccati tra centro storico, marina e frazioni. Si è preso atto poi del sorteggio espletato in Prefettura per la nomina del revisore dei conti che è risultata essere la dottoressa Antonina Maesano. Riconosciuti anche 7 mila euro di debiti fuori bilancio riferiti ad Enel Energia. Ed è stato approvato il piano di ammortamento dell’Agenzia delle entrate-Riscossione, per un totale di circa 67 mila euro dovuto a cartelle esattoriali che il Comune dovrà pagare. Tra queste, quella relativa alla rete museale tra Squillace, Stalettì e Montauro di circa 40 mila euro, per l’insufficiente versamento della quota di partecipazione da parte dei due comuni viciniori. Per questa pratica il sindaco ha proposto di pagare in autotutela, mentre l’assessore Franco Caccia si è riservato di contattare i sindaci dei due comuni per un incontro bonario sulla soluzione della vertenza. All’unanimità, infine, il consiglio ha preso atto del regolamento edilizio tipo, così come deliberato dalla Regione recependo le linee guida nazionali; ed ha approvato la nuova convenzione per il servizio di segreteria comunale con i Comuni di Davoli e Guardavalle, quest’ultimo subentrato al Comune di Nocera Terinese.

Carmela Commodaro

Indietro