La storia e la protostoria di Soverato. Successo di partecipazione per la visita guidata alle tombe sicule di località “San Nicola” e a Poliporto. Iniziativa organizzata dai giovani dell’Interact Club, guidati dal presidente Giulio Carchidi, e patrocinata dal Club Rotary e dal progetto culturale “Naturium”. A condurre l’itinerario turistico-culturale, il prof. Ulderico Nisticò che ha arricchito la giornata con un approfondito inquadramento storico dell’intera area jonica. Per come spiegato da Nisticò, il popolo indoeuropeo dei Siculi ridiscese l’Italia, dalle Alpi fino all’isola cui diede il nome, ben prima dell’VIII secolo a. C. Anticipando, dunque, l’arrivo delle genti greche sulle coste dell’odierna Calabria. I fondatori di Locri, ad esempio, trovarono già i Siculi sull’Aspromonte e, dopo violenti scontri armati, si fusero con loro. Giovanni Gnolfo, lo studioso salesiano che diede inizio agli interessi archeologici su Soverato, individuò insiediamenti siculi nell’area e, lungo la costa, alcune loro tombe. Resti di queste caratteristiche sepolture a grotticella artificiale, indizio di un probabile rito di incinerazione, sono ancora ben visibili in località “San Nicola” e si possono oggi visitare attraversando uno stretto passaggio pedonale che richiederebbe urgenti interventi di manutenzione.
Lo specchio d’acqua antistante questi eccezionali reperti protostorici custodisce la Poliporto greca e romana. Ruderi di un approdo, o di un probabile insediamento commerciale, che affiorano durante le mareggiate invernali, ovvero manufatti frammisti a scogli naturali. Secondo le osservazioni della Sovrintendenza eseguite nel 1926, si tratterebbe di granai di età romana. Ma una riflessione etimologica sul nome Poliporto autorizza a supporre una preesistenza in età greca. Non sono mancati, del resto, negli anni i ritrovamenti di monete, toponimi e probabili insediamenti ellenici (in tempi relativamente recenti, in località Santicelli). Commenti positivi unanimi alla fine del tour guidato, con l’invito a ripetere periodicamente attività analoghe anche su altre zone. Un plauso è stato rivolto al Rotary Club, al presidente Domenico Scopelliti e alla delegata Interact Maria Abbruzzo, che hanno saputo valorizzare al meglio la bella intuizione del giovane e dinamico presidente Interact, Giulio Carchidi.

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