I recenti fatti di cronaca giudiziaria mettono in evidenza come anche in Calabria i rischi che, specialmente gli adolescenti, corrono nell’uso del web non sono più un fatto sporadico, unitamente alle attività illecite di natura economica e i fenomeni di hackeraggio.
La consolidata competenza professionale delle Autorità investigative, in primis della Polizia e delle Comunicazioni, ci rassicura sugli esiti quasi sempre immediati e positivi dell’azione di contrasto a questi fenomeni ma, per sua natura, il contrasto è un’azione che avviene a posteriori della commissione dell’azione criminosa, serve pertanto un’intensa azione di prevenzione e divulgazione della conoscenza che metta in guardia le persone potenzialmente a rischio.
Il Corecom Calabria da due anni a questa parte ha impegnato notevoli risorse e competenze per portare, soprattutto nelle scuole, le conoscenze necessarie.
I progetti e le iniziative sull’uso consapevole della rete web (webeducation e webreputation) hanno coinvolto circa diecimila studentesse e studenti, docenti e professionisti specializzati nella materia, coprendo praticamente tutto il territorio della Regione Calabria, un’attività peraltro ancora in essere.
I risultati sono senza dubbio positivi in termini di coinvolgimento dei minori e dei docenti che si sono dimostrati sensibili, interessati ed attivi in queste iniziative del Comitato Regionale per le Comunicazioni. Più difficile si è dimostrato raggiungere e coinvolgere le famiglie dei giovani che hanno partecipato a quest’azione di educazione e prevenzione dei fenomeni discorsivi del corretto uso della rete web.
E’ su questo fronte che si dovrà insistere, d’intesa con le scuole e le associazioni che operano nel settore affinchè le attività pedagogiche che stiamo portando nelle scuole arrivino a permeare i nuclei familiari perché queste attività non finiscano col giungere a termine dell’azione svolta nelle scuole ma diventino uno stile di vita, un rapporto di scambio reciproco di fiducia e di tutela tra gli adulti e i minori.

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