Da “State of love and trust” – il brano dei Pearl Jam del 1992 («I busted down the pretext… and the signs are passing, grip the wheel…»), che ricalca “l’essere fedele” perché vivi uno stato d’amore – a “Stato d’amore e fiducia” il passo è veramente breve. Si parla di una generazione che vive la dualità di un conflitto esistenziale, in attesa che arrivi qualcuno che dia risposte a tutte le domande, ai pensieri che martellano continuamente la testa della gioventù degli anni ‘90. “Stato d’amore e fiducia” (Edizioni Erranti) è il secondo libro dello squillacese Davide Mercurio, un racconto musicale che dà voce a quattro ragazzi (Roby, Amos, Arcangelo e Mario), che affrontano il momento di entrare nell’età adulta con la convinzione che nemmeno un istante del loro vissuto andrà perso, perché loro sono cresciuti a pane, punk e grunge. Di musica e di vita quotidiana si parla nel breve racconto: le selezioni musicali menzionate e scelte rivelano la profondità e l’inquietudine del vivere dell’anima dei quattro protagonisti. Un racconto che ripercorre gli anni ‘90, anni che rivelano rabbia e speranza di una gioventù che si proiettava verso un futuro fatto di progresso con la consapevolezza della forza nelle proprie capacità nell’affrontare la fine di un’era che rimandava al futuro dell’imminente arrivo del nuovo millennio. Il ricordo di una generazione che aveva fatto i conti con la gioventù degli anni precedenti, soprattutto con gli anni ‘70, generazione non proprio vincente. I giovani protagonisti sono diversi tra di loro, ma simili nell’affrontare un futuro che è riuscito ad essere collante tra generazioni anche se con sfaccettature diverse. «Davide Mercurio – scrive Antonio Mario Sestito nella prefazione – cosparge ogni parola del suo racconto di consapevolezza dell’età dell’irresponsabilità dei quattro giovani protagonisti. La musica che fa da colonna sonora al vivere dei giovani traccia percorsi e condiziona notevolmente le regole della convivenza sociale». Questo nuovo racconto di Davide Mercurio proietta il lettore nella dimensione di una scrittura soffice e leggera, coinvolgente e viva; un racconto non nuovo, perché tutti gli adolescenti di tutte le generazioni vivono con inquietudine e curiosità il momento dell’incoscienza dell’essere i giovani del momento e nel contempo l’essere i protagonisti del futuro fatto di ideali e speranze. I brani musicali che accompagnano tutto il racconto riportano il lettore a rivivere il periodo storico con la consapevolezza di “non essere stato vissuto” da quel periodo, ma di averlo vissuto come protagonista.
Carmela Commodaro

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