Dopo aver avuto conferma della presentazione di querela, contro ignoti, da parte del Comune di Chiaravalle, per i contenuti apparsi sulla pagina facebook di “Chi.Ce.”, il direttivo del gruppo politico chiaravallese è tornato sull’argomento. Accostando la querela, benché «destituita di ogni fondamento giuridico», ad un «atto intimidatorio», peraltro presentata «attingendo a fondi delle casse comunali». Insomma, “Chi.Ce” sottolinea come l’Amministrazione comunale «non solo non ha risposto nel merito alle questioni sollevate dal gruppo, ma ha presentato querela usando soldi pubblici con scopo “intimidatorio”». Ciò perché «siamo un gruppo di persone che vivono del loro lavoro, con carriere professionali aperte e soprattutto siamo incensurati – ribadisce “Chi.Ce” – Non abbiamo mai fatto reati né pensiamo di vivere commettendoli. Ma questa sporca querela, e loro lo sanno, per quanto non arriverà mai a giudizio di condanna, può tranquillamente divenire, ad istruttoria chiusa, un rinvio a giudizio ai nostri danni. E ciò significa per noi che, fino al giudizio definitivo, avremo questi “carichi pendenti” a pesare ogni qualvolta vorremo partecipare ad un concorso, prendere parte ad una progettazione pubblica, ed in tutta una lunga serie di procedure pubbliche e private in cui i “carichi pendenti” rappresentano un problema. Ecco allora che si comprende l’atto intimidatorio, mirato». «Dunque – prosegue la nota del gruppo – l’intimidazione è avvenuta. È giusto che i Chiaravallesi sappiano con chi hanno a che fare, sia da una parte che dall’altra. Non siamo in cerca di gloria, non siamo in cerca di santificazioni. Semplicemente, ci teniamo a questo posto molto più di chi amministra e non si è mai fatto vedere o sentire in questo paese, se non per battere cassa e andarsene poi al mare. Il nostro scopo iniziale era quello di essere un gruppo di proposta e sviluppo del territorio, ma l’evanescenza delle opposizioni ci ha “costretti” ad interpretare anche i loro ruoli». «Andiamo avanti, con più rabbia di prima e con maggiore consapevolezza della nostra forza. Ma l’indegnità del gesto perpetrato da questa Amministrazione rimane e brucia come una ferita aperta. Che piano piano cicatrizzerà, anche con l’aiuto ed il supporto di tutti i Chiaravallesi che ci vorranno dare una mano e divenire così più forti e credere assieme ad un futuro diverso».

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