Era nascosto all’ultimo piano di un appartamento. In pieno centro, a Rose, nel Cosentino. E’ qui che i Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, in collaborazione del Comando provinciale di Cosenza e con il personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, hanno scovato il latitante Francesco Strangio 39 anni. Era da solo quando i militari hanno fatto irruzione nell’abitazione per arrestarlo in esecuzione di un ordine di carcerazione perché condannato in via definitiva a 14 anni di carcere per associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. Le articolate e prolungate indagini che hanno portato alla cattura del latitante – frutto del sistematico ricorso alle varie componenti territoriali, mobili e speciali dell’Arma dei Carabinieri, il cui impiego consente di affermare in maniera capillare l’autorità dello Stato sul territorio – sono state condotte con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Reggio Calabria, diretta dal procuratore distrettuale Giovanni Bombardieri. Strangio, pluripregiudicato e più volte indagato nell’ambito di operazioni antidroga, è considerato un vero e proprio broker del narcotraffico internazionale, in grado di gestire in prima persona ingenti approvvigionamenti di cocaina dal Sud America. È stato infatti più volte riscontrato nel corso del tempo (su tutte, le operazioni “Revolution” della DDA reggina e “Dionisio” della DDA di Milano) come Francesco Strangio abbia preso parte attiva nell’ambito delle attività di narcotraffico di una più ampia organizzazione, saldamente legata al territorio ed alle cosche di ‘ndrangheta della Locride, le quali controllavano e dirigevano tutte le attività illecite con una capacità di proiezione e di infiltrazione su tutto il territorio nazionale.

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