“Violenza contro le donne: uniti per affrontarla”. Questo il titolo della manifestazione in programma domenica 25 novembre alle ore 10.00 presso il Teatro Comunale di Soverato, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Una denuncia corale, ricca di simboli e di concretezza, che termina con la consapevolezza che dal tunnel della violenza si può uscire. Cinque le associazioni organizzatrici: l’Associazione Mogli Medici – Sezione di Soverato, rappresentata dalla presidente Rita Palermo; la Fidapa – Sezione di Soverato, rappresentata dalla vicepresidente Laura Fondacaro; il Rotary Club di Soverato, rappresentato dalla presidente Francesca Catogno; il Soroptimist di Soverato, rappresentato dalla presidente Gabriella Maida; la Fondazione Scopelliti, rappresentata dalla presidente Rosanna Scopelliti. L’iniziativa verrà realizzata in collaborazione con l’amministrazione comunale di Soverato e il sindaco Ernesto Alecci porgerà i suoi saluti. Professionisti, politici e operatori del settore si alterneranno per cercare di fornire gli elementi utili a contrastare il fenomeno, sensibilizzare e sottolineare quanto sia importante mettere da parte l’indifferenza. Offriranno il loro contributo e la loro esperienza: il senatore Andrea Ostellari, presidente della Commissione Giustizia del Senato; la senatrice Gelsomina Silvia Vono, componente della Prima Commissione Affari Costituzionali e della Commissione Monocamerale d’inchiesta sul Femminicidio ed ogni forma di violenza di genere; la dott.ssa Rosaria Lucia Altilia, criminologa; il dott. Michele Curcio, psichiatra psicoterapeuta; la dott.ssa Maria Grazia Muri, vicepresidente Ordine regionale Calabria degli Assistenti Sociali; ed infine la testimonianza di una donna vittima di violenza. A moderare l’incontro, l’avv. Maria Anita Chiefari, in una duplice veste, ossia quella di Consigliera di Parità Supplente della Provincia di Catanzaro, nonché quella di giornalista. Al termine dell’incontro, proprio dinanzi al teatro, verrà svelata una panchina rossa, realizzata grazie all’impegno e alla sensibilità dell’assessore ai Lavori Pubblici, Daniele Vacca. Una donna uccisa lascia un vuoto che non può essere dimenticato. La “Panchina Rossa”, come il colore del sangue, è diventata il simbolo del “posto occupato”, quello dove si sono sedute tante volte l’amica, la mamma, la moglie, la fidanzata, la compagna portate via dalla violenza. Diversamente dalle altre iniziative estemporanee, la “Panchina Rossa” sarà un’installazione permanente che rimarrà nell’arredo cittadino come promemoria per dire “No” alla violenza di genere.

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