«I tempi ristretti e l’esigenza impellente di dare un segnale forte ed inequivocabile ai cittadini che auspicano un concreto rinnovamento nelle forze politiche progressiste, mi spingono a sollecitare – anche pubblicamente dopo averlo fatto in maniera privata e diretta – il sindaco di Soverato Ernesto Alecci a convocare nel più breve tempo possibile un tavolo che coinvolga le forze politiche e civiche intenzionate a costruire un progetto serio, credibile e moderno da presentare alle prossime elezioni per la guida della Provincia di Catanzaro». È quanto scrive l’on. Arturo Bova, consigliere regionale ed esponente di Art.1-Mdp, in una nota diffusa alla stampa nella giornata di lunedì. «Resta inteso – prosegue Bova – che Art.1 non può, per coerenza e stile politico, rimanere in questo limbo da cui derivano tanti ulteriori danni ad una eventuale coalizione di centro sinistra. Non bisogna dimenticare che, a tutt’oggi, in attesa che i rappresentanti delle forze politiche e civiche che si sono seduti a quel tavolo sciolgano le loro riserve, si è omesso di percorrere quella che dovrebbe essere la via maestra in una elezione di secondo grado: la consultazione dei sindaci e dei consiglieri comunali che dovranno votare. Cosi facendo si rischia, ancora una volta, di dare una rappresentazione di politica autoreferenziale, litigiosa, incapace di esprimere una progettualità condivisa». «Resta inoltre da sciogliere il nodo della richiesta di forte discontinuità con la passata gestione pervenuta da tutte le forze esterne al Pd. Richiesta che non solo è legittima sotto un profilo formale, ma ancor prima è condivisibile da un punto di vista sostanziale. Art.1-Mdp ha dato tutta la propria disponibilità a lavorare insieme ad un progetto politico ambizioso, capace di sconfiggere l’avanzata di una destra arrogante e priva di una visione solidale per lo sviluppo del territorio provinciale. Ma questo non deve essere inteso come elemento di debolezza o di subalternità a scelte altrui che poco hanno a che vedere con la politica che il nostro popolo invoca inascoltato ormai da tempo. Entro e non oltre le prossime 48 ore aspettiamo un messaggio inequivoco e definitivo», conclude Bova.

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