Apprendo dai giornali e dai social network della incredibile ed improvvisa decisione di chiudere il reparto di Ortopedia e traumatologia dell’Ospedale di Soverato e conseguente trasferimento dei pazienti in altri ospedali.
Se il Ministro della Sanità Giulia Grillo si è recato all’Ospedale del mare di Napoli – quando un intero reparto veniva chiuso per permettere al personale dipendente di partecipare al party organizzato dal nuovo primario per festeggiare l’incarico – mi domando cosa dovrebbe fare il Ministro in questo caso, considerato che l’Ospedale di Soverato, soprattutto il reparto ortopedico, in questo periodo dell’anno serve una utenza che è superiore addirittura all’Ospedale Regionale Pugliese Ciaccio di Catanzaro.
Chiedo, pertanto, al Ministro, se è intenzionato come minimo ad attuare le stesse misure per il caso di Soverato, ovvero recarsi di persona e contestualmente inviare i Nas e gli ispettori ministeriali.
Com’è possibile ai giorni d’oggi in una zona turistica come il basso ionio soveratese chiudere un reparto come Ortopedia per carenza di personale? Proprio nel periodo estivo, in cui si verificano maggiori afflussi ed emergenze soprattutto in un reparto del genere.
Il Sindaco Ernesto Alecci anziché parlare in generale dei consiglieri regionali scomparsi al termine della campagna elettorale, dovrebbe fare riferimento ai suoi compagni e dirigenti del Partito Democratico come il Presidente Oliverio cui spetta il potere di nomina dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Calabresi, dopo essere stato lui stesso al servizio della campagna elettorale di coloro che oggi individua come responsabili.
Il sottoscritto, dal canto suo, non può che utilizzare tutti gli strumenti messi a disposizione dalla legge per garantire l’imminente riapertura del reparto a tutela dei diritti della salute dei cittadini dell’intero basso Ionio Soveratese, nonché dei turisti, i quali nel periodo estivo aumentano le presenze in modo significativo quadruplicando la popolazione.
Per quanto mi riguarda, il mio interesse verso la vicenda è totale e l’attenzione è massima, a partire da una mozione con procedura d’urgenza da adottare al prossimo consiglio regionale, affinché venga riaperto immediatamente il reparto e garantita l’attività medica, scongiurando gravi disagi e disservizi.

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