Catanzaro, – Il presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta, Arturo Bova, consigliere di Articolo 1-Mdp, ha presentato in Consiglio regionale la proposta di legge sull’integrazione tra l’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” e l’azienda universitaria “Mater Domini” di Catanzaro. Lo rende noto lo stesso Bova, che prosegue: “Per correttezza istituzionale ho atteso qualche giorno nella speranza che anche altri consiglieri catanzaresi sottoscrivessero la proposta prima di presentarla. Oggi – spiega – ho deciso di rompere gli indugi e di depositare presso la segreteria dell’assemblea, il testo della proposta di legge. Adesso la discussione uscira’ dal tavolo di concertazione, che pure ottimi risultati ha prodotto, ma la cui azione era stata fortemente mortificata da non meglio precisati “accorgimenti” che, a dire di alcuni, si rendevano necessari”. Secondo Bova “sara’ finalmente il Consiglio, massima assemblea rappresentativa dei calabresi, ad occuparsi della tematica e lo dovra’ fare nelle sedi e nelle forme previste dalla legge e, soprattutto, sotto il diretto controllo dei cittadini e della politica. Lo faremo nelle Commissioni preposte e poi in aula. Com’e’ normale, l’approdo “istituzionale” della proposta, e’ veicolo per il dibattito e per le proposte concrete. Non troveranno spazio, invece, i proclami che – aggiunge il presidente della Commissione regionale anti-‘ndrangheta – sottendono tatticismi volti a rallentare o a far naufragare l’integrazione”. Bova inoltre osserva: “Non posso negare di aver assistito in questi mesi a posizioni di parte dietro cui si nascondeva il tentativo di difendere rendite di posizione acquisite. Ma la sanita’ calabrese – sostiene il presidente della Commissione regionale anti-‘ndrangheta – non puo’ essere terreno di conquista o di lotte di quartiere, ci stiamo giocando una partita determinante per la salute dei cittadini e per lo sviluppo della Calabria. Questi sono gli unici veri interessi che siamo chiamati a perseguire e difendere e dobbiamo farlo nella sede naturale del nostro impegno: il Consiglio regionale. Catanzaro – conclude Bova – non puo’ essere relegata al ruolo di comprimaria nel panorama sanitario calabrese e nazionale sacrificando il proprio ruolo a beneficio dell’interesse di pochi”.

Indietro