Il GAL “Terre Locridee” continua il suo viaggio di partecipazione nella Locride, a Monasterace, dove si è svolto il quarto workshop del programma aprile-luglio del Gal “Terre locridee”, dal tema “I contratti di Fiume nel territorio della Locride”, presso la sala della biblioteca comunale.
Il Presidente del GAL Terre Locridee Francesco Macrì, ha illustrato come i contratti di fiume rientrino in un contesto di sviluppo che può crescere solo con i suggerimenti dei cittadini per costruire un progetto serio.
Si è passati successivamente ai saluti del vice sindaco di Monasterace, che ha ringraziato il presidente per aver coinvolto Monasterace in questo giro di workshop. È stata dunque effettuata una riflessione sulla necessità che il territorio risponda a questa grande occasione che rappresenta il GAL “Terre Locridee”.
Un saluto caloroso ha voluto porgere inoltre il presidente dell’ordine degli Ingegneri della Provincia di Reggio Calabria, Domenico Condelli, che non solo ha aderito all’organizzazione di questi workshop, ma ha voluto partecipare anche per dare un contributo di idee su questo argomento sconosciuto a molti, dando alle persone presenti un quadro preciso del tema.
Ernesto Riggio ha sottolineato dunque la poca partecipazione a cui si è abituati nel nostro territorio, anche perché alcune volte, a dirigere le azioni di sviluppo, sono state amministrazioni poco attente. Come ad esempio gli amministratori dei comuni di Stilo, Pazzano e Bivongi, che rispetto al contratto di fiume, in una riunione svolta in questo periodo, hanno lasciato fuori dal progetto il comune di Monasterace per inserire quello di Guardavalle, che poco c’entra con l’area del contratto. Si chiede in questa sede che venga abbandonato questo contratto di fiume per aprire un contratto serio partendo dal basso, che è il vero spirito della legge regionale.
Si è proseguito con le relazioni di Ettore Lacopo, Presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Locri. Infine è intervenuta la docente dell’Università “Mediterranea” Mariateresa Russo, che ha aperto parlando della qualità degli alimenti, materia di cui si occupa, rilevando che spesso negli alimenti di questo territorio si trovano tracce di contaminazioni. Questo perché l’ambiente non procede alla salvaguardia dello stesso territorio. Il contratto di fiume potrebbe essere utile proprio in questo contesto.
Giudo Mignolli, responsabile del Pal Gelsomini, ha parlato del lavoro che si sta affrontando nella presentazione di questi workshop, attivando un percorso fatto di azioni di partecipazione, di analisi del territorio, di tentativi di capire su cosa operare per trovare una proposta strategica.
Finite le relazioni si è aperto un confronto di partecipazione che ha visto coinvolti docenti, agricoltori, amministratori e imprenditori del luogo, che hanno posto una serie di indicazioni. Dal confronto abbiamo saputo che molti degli argini dello Stilaro sono crollati da anni e i muri che dovevano contenere la piena oggi sono diventati degli ostacoli al defluire delle acque. Negli interventi successivi si è parlato di uno dei problemi più importanti, che è la mancanza di programmazione e interventi rispetto agli eventi alluvionali che ormai sono ciclici e, considerato lo stato di abbandono, creano molti problemi alle aziende che hanno terreni vicini alla fiumara. Come crolli e veri e propri cedimenti del terreno. Tutti questi elementi saranno utili alla costruzione di un blocco di informazioni che dovrà servire ad avviare questo percorso di conoscenza dei fiumi, delle coste, delle colture e di tutto quello che può servire per costruire un contratto di fiume.
Il prossimo appuntamento si svolgerà a Gioiosa Jonica, lunedì 4 giugno, alle ore 17:00, presso la sala di Palazzo Amaduri. Il tema sarà: “Percorsi di formazione professionale in agricoltura. Previsioni del PAL Gelsomini e programma delle attività

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