Venerdì 25 Maggio 2018 alle ore 21, in occasione del V Anniversario della Beatificazione di Padre Pino Puglisi e nel venticinquennale della sua uccisione, la Compagnia dei Sognattori, in una esperienza di Docu-Teatro, desidera portare attraverso la forma d’arte del teatro, la vita e il messaggio evangelico di Don Puglisi, con la convinzione che niente possa essere più efficace per presentare una figura così esemplare ad un pubblico così vasto. Per la realizzazione di questo lavoro ci siamo avvalsi di testimonianze, documenti scritti e notizie oggi reperibili sul web, ma ci siamo soprattutto basati su quanto offerto dal nostro Arcivescovo, Mons. Vincenzo Bertolone, già postulatore per la causa di beatificazione di don Pino Puglisi e autore di numerosi testi a lui dedicati. Vogliamo ricordarlo si, come sappiamo fare, attraverso la storia di quel periodo, dei fatti, dei racconti di chi lo ha conosciuto e ha vissuto quegli anni così difficili per Palermo e per l’Italia intera. Anni in cui, forse, la scelta più facile sarebbe stata quella di andarsene o rimanere in silenzio di fronte a questo male sociale chiamato mafia. Ricordare non deve ridursi ad un mero gesto ipocrita, ricordare questi tristi episodi, deve servire a non dimenticare che la mafia è un atteggiamento, uno sguardo, una parola non detta, una condizione che purtroppo esiste ancora oggi, sono solo cambiati alcuni nomi, gli scopi e le finalità, per il resto non è cambiato nulla. Ricordare deve servire per sapere che sono esistite persone oneste che hanno sacrificato la loro vita per il bene della società e che oggi esistono altre persone oneste che sono disposte a farlo e già lo fanno. Padre Puglisi fu ucciso perché venne percepito da Cosa nostra come un pericolo. Pensiamo che il movente principale vada individuato nella sua azione pastorale. In definitiva, Don Puglisi venne ucciso perché, annunciando il Vangelo, aveva reso più incerto il dominio mafioso sulle menti e sui cuori».

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