CATANZARO –  Si scrive “festa” si legge Giornata internazionale della donna, una data scelta per ricordare tanto le conquiste sociali, economiche e politiche, quanto le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in quasi tutte le parti del mondo. Una giornata, quindi, dedicata a far riflettere su un mondo, quello femminile, complesso e ricco di passione, impegno, capacità, professionalità, creatività, dove è richiesta organizzazione, e spesso un’attenzione a problemi comuni, che siano la salute come il welfare, che occupano ancora troppo poco spazio: finalmente sono tramontati gli anni dello striptease maschile e il loro posto è stato preso da eventi di riflessione. E poiché sono passati cinquant’anni dal ’68, ma il “bilanciamento” fra uomo e donna fa ancora parte di una trasformazione culturale che richiede tempo, consapevolezza e determinazione, le componenti della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Catanzaro, guidata da Angela Robbe, hanno pensato di “celebrare” l’8 marzo organizzando una “chiacchierata” con gli studenti del liceo classico “Galluppi” incentrando la riflessione su un percorso specifico: partire con una panoramica delle leggi in favore della parità di genere per ragionare di come queste norme hanno cambiato la vita delle donne, ma la stessa vita del nostro Paese. I lavori – moderati dalla giornalista Maria Rita Galati, che è anche componente della Commissione pari opportunità – sono stati introdotti dalla dirigente scolastica del liceo, la professoressa Elena De Filippis che si è dimostrata molto sensibile e disponibile alle sollecitazioni delle commissarie provinciali. Dopo il saluto del presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, e le relazioni introduttive delle componenti della commissione Maria Antonietta Sacco, Emanuela Neri e Giulia Pucci, si sono intrattenute con i ragazzi, portando la propria testimonianza, la presidente del Centro calabrese di solidarietà, Isa Mantelli, e il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro, Anna Maria Frustaci.
Non si poteva che partire dalla legge più importante del nostro Paese, quella Costituzione che sancisce il principio dell’uguaglianza tra i cittadini, e che gli studenti del liceo classico stanno studiando in maniera approfondita puntando l’attenzione proprio sulle figure femminili. “Le donne hanno una marcia in più – evidenzia la preside De Filippis – con la loro complessità emotiva sanno come costruire una convivenza aperta e duttile, sono le donne a mantenere il filo di una educazione sentimentale che allena l’anima e l’intelligenza al rispetto delle diversità per attuare nei fatti la cultura della parità”.
Le Istituzioni hanno il dovere di sostenere opportuni e significativi percorsi di sensibilizzazione, informazione e prevenzione, sostenendo la scuola “uno dei pilastri della nostra società. Bene hanno fatto, quindi, le componenti della Commissione pari opportunità ad organizzare questo interessante confronto con voi – ha detto il presidente della Provincia Enzo Bruno, rivolgendosi agli studenti – che siete il nostro futuro. Oggi mi piace augurarvi ‘buon 8 marzo’ e non parlare di festa della donna. Commemoriamo un evento drammatico, quello della tragica scomparsa di 146 donne morte nell’incendio della fabbrica dove lavoravano: cogliamo l’occasione di ragionare su quello che significa oggi discutere di parità e di come costruire la cultura del rispetto e dell’uguaglianza tra uomo e donna. Una nuova cultura – dice ancora Bruno – quella che ci permettere di superare una volta per tutte il concetto di parità di genere per parlare di un solo genere: il genere umano”. Il presidente Bruno ha voluto, inoltre, ricordare la costante e proficua collaborazione con il liceo Galluppi e la sua dirigente scolastica, anche nella battaglia per l’istituzione del liceo classico Europeo, osteggiata dal Miur ma perseguita con convinzione dalla Provincia, pronta a difendere la decisione assunta in sede di dimensionamento davanti agli organi preposti. Così come rassicurare gli studenti: “Continuiamo ad essere vigili e attivi nella tutela del vostro diritto allo studio in ambienti salubri e sicuri”.
Si entra nel vivo del dibattito dopo la proiezione del video realizzato dagli studenti, coordinati dal professore Scalise, sul tema “Le madri costituenti”. Un video emozionale e raffinato che introduce al dibattito dedicato proprio alla parità di genere nell’ottica dell’evoluzione normativa, dal ’68 ai giorni nostri. Maria Antonietta Sacco ha voluto inquadrare la tematica nel contesto dell’attività della Commissione Pari opportunità, illustrando come l’organismo opera per valorizzare la cultura e la promozione delle pari opportunità anche nell’educazione e nella formazione, e quindi nel rapporto con il mondo della scuola. “Auguri alle ragazze ai ragazzi – ha detto la Sacco – perché possano vivere ogni giorno nel rispetto reciproco valorizzando le loro differenze, esaltando le peculiarità dei due generi che assieme rappresentano la bellezza dell’umanità. Per Emanuela Neri: “Riconoscere e valorizzare le differenze di genere significa costruire la propria identità personale e sociale e contemporaneamente rappresenta una occasione di crescita per ognuno di noi. Questa giornata è una occasione per definire possibili percorsi educativi e di prevenzione su queste tematiche di forte e spesso drammatica attualità partendo da un terreno fondamentale, quello culturale e dell’educazione”.
“Le leggi arrivano in genere a valle di percorsi e di un agire che ha già trovato accoglienza nei contesti di vita quotidiana, non è sempre stato così, e non lo è tuttora, nel caso delle norme che riguardano le parità di genere per questo occorre promuovere la conoscenza delle norme, le implicazioni che la loro applicazione può avere in termini di qualità della vita e di crescita sociale, economica e culturale”, ha esordito Giulia Pucci passando poi in rassegna le più importanti leggi relative alla parità di genere dal 1950 ad oggi.
Nel rispondere alle tante domande degli studenti e delle studentesse, Isa Mantelli è ripartita dalla Costituzione come “legge di emancipazione” per ricordare il ’68 come anno non di una semplice rivolta, ma come “l’avvio di un processo di liberazione delle donne che ancora è attualissimo. Ci auguriamo di cambiare la società, cambiando gli uomini, per umanizzarla. E per questo non bastano le leggi”. Leggi che – dice il sostituto procuratore Frustaci – sebbene applicate non sempre si accompagnano ad un cambiamento che non è facile d’attuare. Basti pensare anche alla disparità numerica non tanto nel mondo della magistratura, quando nei posti di potere che ancora si declinano completamente al maschile.
Con l’impegno di continuare il proficuo confronto in sede di commissione Pari opportunità provinciale e magari attivare dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, la presidente Angela Robbe ha tirato le somme della mattinata: “Il problema della parità di genere è culturale nel senso della necessità di costruire intorno alla sensibilità e all’educazione sentimentale che si poggia sulle donne un complesso di azioni che interessano tutti. Inutile dire che nel nostro Paese il concetto di parità resta inattuato, tanto che l’Italia è stata destinataria di diverse sanzioni dell’Unione europea. Le norme di parità sono norme di rispetto sociale, è la socialità che fa la differenza”.

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