Al giornalista Francesco Pungitore, professionista free-lance, il premio “Falcone Borsellino Scopelliti” per l’impegno antimafia. A consegnarlo, il presidente dell’omonimo Osservatorio, Carlo Mellea, nel corso di una conferenza stampa a Soverato. L’iniziativa è stata introdotta dall’avvocato e pubblicista Fabio Guarna che ha evidenziato “il ruolo di riferimento assunto da Pungitore sul territorio, con le sue battaglie, le sue inchieste e il suo attivismo civico”. Un impegno “che evidentemente dà fastidio a chi preferisce mantenere lo status quo” tanto da rendere il giornalista “oggetto di intimidazioni”. Da qui il gesto di solidarietà “con una iniziativa pubblica dall’alto valore simbolico” come quella voluta dall’Osservatorio “Falcone Borsellino Scopelliti”. Un sodalizio da decenni presente e attivo in Calabria “con attività di sensibilizzazione contro la mafia, per affermare la cultura della legalità tra le giovani generazioni”. Il presidente Carlo Mellea ha ribadito la sua “vicinanza a tutti i giornalisti che lavorano con serietà per la libera informazione in una terra difficile come la Calabria” e si è detto convinto che “Pungitore ha smosso le coscienze con le sue denunce e il suo indice puntato contro gli scandali che tengono sotto scacco le speranze di sviluppo della nostra terra”. “Sarebbe stato un ottimo candidato, ma ha rifiutato i corteggiamenti della politica – ha concluso Mellea – e questo gli fa onore”. Francesco Pungitore ha ringraziato tutti i colleghi presenti, dichiarandosi “onorato per il premio che arriva da una associazione seria, autorevole e fortemente impegnata come l’Osservatorio di Carlo Mellea”. “E’ stato toccato il tema della politica – ha dichiarato infine. – E allora credo che sia giusto, in questa sede, richiamare tutti i candidati ad una presa di posizione esplicita che al momento non ho visto né sentito, né in Calabria e né altrove: un “no” chiaro e netto ai voti dei mafiosi. Quelli sì che condizionano e inquinano pesantemente le nostre elezioni, più di Putin e delle fake news. Ma, purtroppo, nessuno ne parla”.

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