Riceviamo e pubblichiamo la nota di Fioravante Schiavello, componente del direttivo e socio fondatore del Comitato “Trasversale delle Serre – 50 anni di sviluppo negato”

In queste ultime ore si è palesata all’attenzione del “Comitato Trasversale delle Serre – 50 anni di sviluppo negato” una problematica molto seria, meritevole di un approfondimento sia all’interno dello stesso comitato che al di fuori di esso. La questione relativa alle minacce che hanno raggiunto in modo vile il Presidente del sodalizio, Francesco Pungitore, non può essere racchiusa nel privato o terminare negli attestati di stima che, molto spesso, restano semplici testimonianze destinate ad essere dimenticate. Francesco, oltre ad essere un giornalista serio, preparato, riconosciuto per le sue doti di persona garbata e sensibile, è anche il Presidente del Comitato Trasversale delle Serre, all’interno del quale ha saputo gestire, in modo capace ed equilibrato, un gruppo di persone di diversa ideologia e provenienza politica, iscritti o meno a partiti ed associazioni. Egli ha sempre saputo puntare e mantenere la barra dritta verso quello che era, ed è, l’obiettivo comune dei soci e dei cittadini che via via si sono ritrovati in difesa di questa grande battaglia di civiltà: vedere realizzata quella che dopo 50 anni resta l’incompiuta della vergogna, la tanto agognata TRASVERSALE DELLE SERRE che consenta, così come non è stato per i nostri Padri, almeno ai nostri figli di usufruire di una strada sicura, confortevole, scorrevole, volano di sviluppo e di speranza per molti paesi dell’entroterra che continuano a svuotarsi di giorno in giorno.
Ecco, se la colpa di Francesco è quella di essersi speso in prima persona per questa battaglia e di crederci, così come tutti noi ci crediamo, non servono solidarietà ed attestati di stima, o presunta vicinanza, ma servono atti concreti che in primo luogo devono essere fatti dalla politica, dagli amministratori di ogni ordine e grado, dall’Anas quale azienda di Stato, dai sindacati e dalle varie componenti istituzionali. Ci vuole un salto di qualità, occorre ristabilire la normalità in una Regione che, purtroppo, normale non è. Ed a questo proposito vorrei lanciare un appello a tutti i politici che si apprestano ad affrontare la campagna elettorale, di qualsiasi partito, a loro dico abbiate cura e portate avanti le giuste istanze dei cittadini, sostenete le battaglie di civiltà come quella di dare speranza concreta al sogno di tanti giovani di restare nella loro terra creando occasioni di sviluppo, così come lo è una strada che consenta di offrire quanto di meglio queste zone possano dare in termini di turismo, artigianato, prodotti locali, bellezze paesaggistiche, naturali e spirituali, gastronomia, ecc. Solo così Francesco potrà continuare a lavorare in piena serenità e determinazione, senza che venga assalito dal dubbio atroce che lo porta a pensare “ma chi me lo fa fare visto che tanti, troppi, pensano che sia una battaglia contro i mulini a vento?”.

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