Una sala consiliare affollatissima quella di Soverato, gremita di persone di ogni ceto sociale, per salutare il maresciallo Giuseppe Di Cello che lascia la guida della stazione di Soverato, perché promosso di grado, dopo 23 anni. Un pezzo di storia della città di Soverato che va via, un’istituzione sempre al servizio della gente in qualsiasi orario della giornata, e vicino ai più deboli, sapeva tutto di tutti e tutti apprezzavano i suoi consigli. Presenti autorità civili, militari ed ecclesiastiche, i sindaci che hanno governato durante la sua permanenza, l’ing. Gianni Maria Calabretta. il dott. Raffaele Mancini, l’ing. Leonardo Taverniti e l’attuale primo cittadino dott. Ernesto Alecci che hanno avuto parole di elogio per il suo operato e per la sua vicinanza nei momenti critici che la città ha attraversato. Ha ricevuto anche i saluti ed i ringraziamenti del Parroco di Soverato Marina don Pasquale Rondinelli e dal Parroco di Soverato Superiore don Giorgio Pascolo il quale gli ha anche consegnato una targa con l’effige di Maria SS.ma dell’Addolorata, che lo possa accompagnare lungo il suo cammino. Altre targhe e pergamene gli sono state consegnate dall’amministrazione di Soverato, dall’Avis, in quanto lui assiduo donatore e dal sindaco Mario Migliarese a nome dell’’amministrazione comunale di Montepaone, territorio di competenza del comando di Soverato. Emozionatissimo il maresciallo di Cello ha voluto, prima di tutti, ringraziare la moglie e i figli scusandosi se, forse, ha pensato di più al suo lavoro e meno a loro, ha ringraziato gli amministratori, le forze dell’ordine e i cittadini che gli sono stati vicini in un momento particolare della sua vita. Ha concluso con queste parole: “Non sono contento di andare via, non ho dormito notte intere pensandoci ma alla fine ho deciso sperando di aver fatto bene. Mi vedrete in giro a Soverato non in divisa come sempre ma come un cittadino normale, Vi ringrazio tutti e vi porto nel cuore !!!

Mimmo Cosentino

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