“Sono 47 solo da inizio dell’anno. Quarantasette femminicidi, ferite inguaribili per tutta l’Italia. Con l’omicidio di Sonia Lattari ieri a Fagnano Castello, nel Cosentino e di Giuseppina De Luca a Brescia, anche lei calabrese, originaria di Morano Calabro, borgo del Pollino, da gennaio a oggi sono 47 le donne uccise in Italia.La Calabria presenta un quadro ancor più spaventoso, cento donne uccise negli ultimi 10 anni, e non sono “solo” femminicidi. Dietro ai problemi affettivi e relazionali che nascono nelle coppie e che purtroppo, come in questi casi, degenerano in gesti di totale e crudele follia, ci sono gravi carenze psicologiche legate a vuoti economici e sociali che, soprattutto al sud, causano isolamento e abbandono nelle famiglie. Se mancano i servizi essenziali, manca lo Stato.Vulnus evidente se pensiamo al ruolo cruciale dei consultori familiari, presidi socio sanitari, centri antiviolenza, fondamentali nell’accompagnamento e ascolto per tante persone, con maggior riguardo alle donne in gravidanza, ai casi di alienazione parentale, ai bambini che vivono in grandi condizioni di disagio. Anziché essere potenziati, sia nel numero delle risorse impiegate, tra psicologi, psicoterapeuti, medici di base e assistenti sociali, sia avvicinati ai luoghi più marginali, del bisogno, sono stati colpiti dalla scure del piano di rientro dal debito. In una regione che non si è ancora dotata di una legislazione completa ed efficace sul welfare.  Da sindaco di Napoli ho deliberato anche la costituzione di parte civile del Comune in tutti i processi di femminicidio.In Calabria per affrontare e risolvere questo bisogno impellente bisogna partire dalle politiche sociali. Wellfare che non può non partire dalla centralità delle donne in ogni comunità e che in Regione finanzieremo adeguatamente. La politica del centro destra che governa e del centro sinistra che ha governato hanno completamente abbandonato la questione di genere, la centralità femminile, il contrasto alle fragilità e la priorità dei diritti. Con noi nessuno sarà lasciato indietro, nessuno sarà escluso”.

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