“Correva l’anno 2013. Quando lanciai l’allarme sul concreto rischio che si arrivasse allo smantellamento della facoltà di Medicina dell’Università Magna Graecia, partendo dalle riflessioni sul decreto 24 aprile 2013 n. 333, con cui il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca decideva di ridurre drasticamente i posti disponibili per il bando di concorso 2012/2013 delle diciassette scuole di specializzazione di Medicina, attive nell’Ateneo catanzarese, in molti mi considerarono un visionario disfattista, tanto erano distratti nel gioire dell’aumento dei posti a 240. Guardavano il dito e non la luna: aumentavano i posti per accedere alla facoltà, ma i dottori in Medicina di questo corso di Laurea a Catanzaro avrebbero poi dovuto specializzarsi altrove. Magari a Cosenza. Dopo otto anni, leggiamo che il sindaco della città dei Bruzi, Mario Occhiuto gioisce per l’accreditamento ufficiale, da parte dell’ANVUR (l’Agenzia Nazionale di Valutazione dell’ Università e della Ricerca) del corso di laurea in Medicina e chirurgia e tecnologie digitali all’Università della Calabria. Nel silenzio generale della nostra classe politica e amministrativa. E’ l’inizio della fine”. E’ quanto afferma Roberto Guerriero, dei “Socialisti&Democratici” di Catanzaro.“Per dichiarazione dello stesso Occhiuto nel comunicato di giubilo che non ha suscitato lo sdegno di nessun componente della Giunta Abramo, a partire dal sindaco – afferma ancora Guerriero –  il progetto di attivazione del nuovo Corso di Laurea magistrale interateneo (vale a dire il risultato di depotenziare la nostra facoltà di Medicina) arriva grazie alla collaborazione attiva tra i due rettori dell’Università della Calabria e dell’Università Magna Grecia, rispettivamente Nicola Leone e Giovambattista De Sarro. Qualcuno ha intenzione di chiedere conto di quello che sta succedendo al rettore dell’Università di Catanzaro, e fermarlo prima che continui a svendere il nostro Ateneo, smontandolo pezzo per pezzo? Qualcuno ha intenzione di chiedere la convocazione di un consiglio comunale ad hoc per discutere di questo accordo e del futuro dell’integrazione tra l’ospedale di Catanzaro e il Policlinico universitario che era una conditio sine qua non per potenziare anche la nostra facoltà di Medicina? Se questi sono i risultati della mozione presentata in consiglio comunale con cui si chiedeva ad Abramo di vigilare contro il tentativo di duplicazione della facoltà di medicina in quel di Cosenza, visto lo scarso risultato con cui il primo cittadino ha tutelato gli interessi della città, dovrebbe seguire De Sarro nelle dimissioni. Ancora una volta – conclude Guerriero – ci chiediamo dove sono i parlamentari della città, e la classe dirigente che non è riuscita a prevedere le ricadute negative di queste manovre “universitarie”, magari avviando una contro-programmazione basata ad esempio sulla richiesta dell’istituzione della facoltà di ingegneria a Catanzaro. Aspettiamo risposte, tanto la campagna elettorale per le regionali è già partita”.

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