“Corajisime: mormorii remoti in suoni contemporanei” è il titolo del progetto promosso dall’associazione culturale contaminata “Makrós”, con sede a Petrizzi, e finanziato dalla Regione Calabria con il fondo unico per la cultura 2020. Obiettivo: riscoprire le tradizioni più antiche del proprio territorio con lo sguardo volto al futuro e aperto sull’innovazione, sull’arte e sulle nuove tecnologie. Come spiega Miriam Santopolo, presidente di “Makrós”, «il progetto parte dalla voglia e dalla necessità di far rivivere un’importante e suggestiva tradizione dimenticata, per togliere il velo dell’oblio che avvolge questa consuetudine ampiamente diffusa in tutta la Calabria ma anche in buona parte del Centro e Sud Italia. Una tradizione, a Petrizzi ormai in disuso, preziosa e importante da trasmettere alle generazioni successive: stiamo parlando della Corajisima, piccola bambola di pezza, dalle origini antichissime, usata come segnatempo del periodo quaresimale». Il progetto si articola attraverso due laboratori destinati agli alunni delle scuole elementari e medie di Petrizzi: un laboratorio artistico denominato “Ritagli del passato”, tenuto da Andrea Bressi, ricercatore e polistrumenista, il maggior esperto di Corajisime in Calabria, che guiderà gli alunni nella confezione delle bambole di stoffa della tradizione locale; e un laboratorio dialettale, “Alla ricerca della parola perduta”, nel corso del quale si andrà alla ricerca delle antiche parole dialettali ormai in disuso che serviranno poi per generare le tracce multimediali che saranno utilizzate nell’arte visiva e sonora. Il percorso interattivo prevede una performance teatrale “Corajisima: le sette piume”, con sette installazioni artistiche sonore, a simboleggiare i sette comuni e le sette regioni che partecipano al progetto: una singolare trama dentro cui si intrecceranno bisbiglii e lame sonore costruite con i suoni caratteristici del territorio e con le parole dialettali arcaiche ormai in disuso trovate dagli alunni delle scuole elementari e medie di Petrizzi. Intrecci di saperi che si tengono uniti, l’un l’atro, a comporre nuovi orditi, intrisi di tradizione, arte, tecnologia e interattività. Un “palcoscenico” unico dove attrici interpreteranno i diversi aspetti della personalità di Corajisima e si contrapporranno ad attori che rappresenteranno, invece, abbondanza e sregolatezza in un gioco delle parti in cui lo spettatore sarà invitato a partecipare. Uno spazio smart capace di trasformarsi in base a ciò che avviene sulla scena e in grado di comportarsi anche da percorso esperienziale destinato esclusivamente ai visitatori, adattandosi nei contenuti e negli effetti speciali. E poi un minibook dal titolo “Mormorii del Borgo – Corajisima, io dentro il mio io”, un piccolo libro da sfogliare in modo tradizionale e con cui, allo stesso tempo, interagire anche attraverso lo smartphone per visualizzare progetti visivi e sonori realizzati ad hoc per il progetto. «Un progetto,questo delle Corajisime – spiega Santopolo – dove la tradizione si fonde, senza mai perdere la propria identità, in un’idea di arte contemporanea che chiama a raccolta 7 comuni della Calabria e 7 regioni d’Italia, facenti parte della “Rete Nazionale Bambole Quaresima”, per creare una fusione d’intenti che punta a un solo grande obiettivo: risvegliare dall’oblio una comune tradizione mediterranea con l’obiettivo di passare dalla solitudine dell’uno alla completezza del sette. Una rete speciale di territori, quindi, uniti nella ricerca e nella scoperta di un valore simbolico che porti alla luce tradizioni scomparse, aree dimenticate, piccoli borghi obliati riproponendoli nella loro usanza più pura e attraverso lo sguardo di un’arte che lotta con tutte le sue forze per esaltare l’identità territoriale». Sarà possibile immergersi nel percorso interattivo a Petrizzi, in Largo Vittorio Emanuele III, uno spazio contemporaneo, denominato Caleido e ideato da Novelty srls, attrezzato con installazioni tecnologiche, artistiche e interattive, che sarà aperto al pubblico dal 22 al 27 febbraio, dal lunedì al venerdì, con ingressi contingentati e distanziamento di almeno un metro, come stabilito dall’ordinanza del Ministero della Salute, dalle ore 15.30 alle ore 18.30.

Carmela Commodaro

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