CATANZARO, – “E’ stata un’indagine complessa, anche per i tanti ‘colletti bianchi coinvolti. Inoltre abbiamo documentato un volume di affari commerciali illeciti da circa 250 milioni di euro”. A dirlo il direttore della Direzione investigativa antimafia Maurizio Vallone, incontrando i giornalisti dopo l’operazione “Basso profilo”. Nel corso delle indagini, ha aggiunto Vallone, sono state fatte intercettazioni telefoniche e ambientali, con “266.500 dialoghi ascoltati e trascritti, sostenuti da contestuali indagini bancarie e accertamenti patrimoniali con 1.800 conti correnti esaminati e 388.000 operazioni bancarie ricostruite, per un giro d’affari di circa 250 milioni di euro. Accertamenti che hanno confermato la mole di dati riferiti dai collaboratori di giustizia e hanno permesso di confermare l’esistenza di un insieme di ‘locali e ‘ndrine distaccate e operanti nelle diverse Province calabresi nei territori di riferimento che corrispondono a Cirò Marina, Cutro, San Leonardo di Cutro, Isola di Capo Rizzuto, Roccabernarda, Mesoraca, Botricello, Sellia, Cropani, Catanzaro e Roccelletta di Borgia”. Il vice direttore delle operazioni della Dia Nicola Altiero, ha sottolineato come “l’anonimato della pletora di imprenditori incensurati coinvolti, per noi significa la mimetizzazione imprenditoriale. Nell’inchiesta sono emersi sia i mafiosi imprenditori, esponenti delle cosche dediti all’economia, ma anche imprenditori mafiosi”. (ANSA).

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