
Un pranzo con l’allora europarlamentare Udc Lorenzo Cesa in un ristorante romano per suggellare il patto. A volerlo l’imprenditore Antonio Gallo, attorno a cui ruota l’inchiesta della Dda di Catanzaro “Basso profilo”, grazie al contributo di Franco Talarico, all’epoca segretario regionale dell’Udc calabrese. Gallo, secondo l’accusa, si rivolge a Cesa per ottenere, con modalità illecite, appalti per la fornitura di prodotti antinfortunistici erogati dalla sua impresa e banditi da enti pubblici economici e società in house. L’incontro, come documentato dagli investigatori, avviene in un ristorante di Roma il 7 luglio 2017 e vi partecipano, Cesa, Gallo, Talarico, Tommaso Brutto e Saverio Brutto. “L’auspicio dei soggetti calabresi – scrivono i pm – era di potere approfittare della carica di Parlamentare europeo di Cesa per avere entrature in enti pubblici, per appalti, oltre che per gli investimenti in Albania e comunque nell’est Europa”. “Addirittura – scrivono ancora i magistrati – ma questo non è stato riscontrato, Brutto Saverio e Talarico Francesco intendevano remunerare Lorenzo Cesa con una percentuale del 5% sugli affari che grazie ai suoi uffici sarebbero stati agevolati”
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