Un sit in davanti alla sede della Cittadella regionale a Catanzaro per mantenere alta l’attenzione sulla vertenza aperta al Sant’Anna Hospital, clinica cardiologica che opera da decenni con eccellenti professionalità a rischio chiusura. Una nutrita delegazione dei lavoratori iscritti a Cgil, Cisl e Uil alle dipendenze della struttura le cui attività sono sospese dallo scorso 24 dicembre in seguito ad una comunicazione dell’Asp, affiancati dai rappresentati sindacali hanno alzato uno striscione in cui si legge “A testa alta con il cuore in mano”, un motto che vuole richiamare lo spirito di servizio che li lega alla clinica che rappresenta un patrimonio sanitario e sociale, non solo per Catanzaro. Un sit it davanti alla sede della Regione perché è a questo Ente che tocca l’ultima parola in merito alla conclusione dell’iter di accreditamento che potrebbe portare alla firma dei contratti di servizio con l’Asp e quindi allo sblocco dei pagamenti necessari a recuperare la crisi di liquidità in atto. Il sit in si è svolto – nel rispetto delle norme anti covid – nel momento in cui nella sede di Confindustria in centro città si stava svolgendo la riunione dei rappresentanti sindacali con la Proprietà per l’avvio delle procedure per la cassa integrazione ordinaria. L’articolo 14 del Dlgs 148/2015 prevede infatti che l’impresa, nei casi in cui debba ricorrere alla cassa integrazione ordinaria/assegno ordinario Fis per sospensione o riduzione dell’attività produttiva, informi preventivamente le Rsa o le Rsu, e le articolazioni territoriali delle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale, delle cause di sospensione o di riduzione dell’orario di lavoro, dell’entità e della durata prevedibile della sospensione e del numero dei lavoratori interessati. Le organizzazioni sindacali, ricevuta l’informativa, possono chiedere, congiuntamente o disgiuntamente, di essere convocate per esaminare la questione. In caso di mancata richiesta la procedura di consultazione si dà per esperita.” Obbligatorio dunque è il percorso di coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, non già l’accordo – spiegano il segretario generale della Cgil Area Vasta, Enzo Scalese, il segretario della Fp Cgil Franco Grillo e Antonio Cimino Nidil Cgil -. Conclude la consultazione con una intesa sindacale potrebbe fornire una maggiore garanzia di buon esito della domanda stessa di Cig/Fis presentata alla commissione Inps competente, ma soprattutto ci ha permesso di puntualizzare alcuni aspetti nel verbale. Ci riferiamo al mantenimento di alcune attività – come ad esempio la cardiochirurgia e laboratori di analisi – con l’impiego del personale a rotazione, che permetteranno di dimostrare che questa è un azienda è viva, continua la propria azione sanitaria con livelli di eccellenza. Quello che vogliamo evitare, e per questo continuiamo ad invocare soluzioni straordinarie e soprattutto veloci visto che non abbiamo più tempo, è che la clinica rimasta inattiva si svuoti delle competenze e delle professionalità esistenti, di quello che potremmo definire il know how che ha reso il Sant’Anna quello che è agli occhi di tutti: una eccellenza nella cura e nella prevenzione delle patologie cardiologiche, in un momento in cui gli specialisti e i professionisti del settore sanitario sono ricercati in ogni angolo del Paese. Continuiamo a sollecitare soprattutto alla struttura commissariale – concludono Scalese, Grillo e Cimino – e alla Regione una soluzione perché si mantengano i livelli occupazionali e venga garantito alla cura per tutti i pazienti del Sant’Anna. Per questo siamo qui con i lavoratori davanti alla Cittadella regionale: le risposte non possono che arrivare da questo Palazzo”.

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