Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del Sindaco di San Sostene Avv. Luigi Aloisio. Con grande soddisfazione ho accolto la notizia che è stato emesso il decreto di archiviazione in data 1 dicembre, su richiesta della stessa Procura della Repubblica di Catanzaro, nei miei confronti relativamente all’approfondimento investigativo dopo l’adozione della misura cautelare personale verso l’allora sindaco di San Vito, da me denunciato, per la richiesta di una tangente. Non ho parlato prima per rispetto delle indagini a cui avevo ampiamente collaborato, anche se ho dovuto subire per circa otto mesi una tortura psicologica che non auguro a nessuno. In particolare, ho letto con amarezza alcuni articoli di giornali, riportati sui social, ed ho ascoltato alcune trasmissioni televisive, in cui si rappresentava una realtà mal posta anche se era facilmente immaginabile quella reale. Era ben palese la differenza tra il denunciato sottoposto alla misura cautelare personale e chi, come me, aveva denunciato, mettendosi a disposizione della Magistratura, ed era libero di espletare l’attività professionale di avvocato, di sindaco e presidente dell’Unione dei Comuni. L’alone di sospetto fatta trapelare da alcuni giornalisti mi ha amareggiato in questo lungo periodo, ma ho ritenuto di attendere in silenzio. Spero che ora certe affermazioni fantasiose vengano eliminate anche dal web e chiarite nei giusti termini. Anche questa volta tutti i controlli nei miei confronti, attentamente e scrupolosamente posti in essere dalla Procura, hanno sgomberato qualsiasi possibile ipotesi di ombra su di me. Pertanto, sono soddisfatto che, ancora una volta, è emerso che la mia vita è sempre condotta all’insegna dell’onestà, a tal punto da mettere a dura prova la mia famiglia. Ho chiesto scusa immediatamente a mia moglie ed a mio figlio per la pressione psicologica a cui li avevo sottoposti, ma io sono fatto così, non metto da parte i miei ideali e li porto avanti ad ogni costo. Ero consapevole che, quando si fa la scelta di collaborare con lo Stato, ci si espone a livello personale, ma è giusto farlo. Rifarei tutto ciò che ho fatto nella mia vita, dai progetti innovativi alla collaborazione con la magistratura. Non posso dire, però, di non avere sofferto, ma l’ho sempre fatto in silenzio. Qualcosa non mi è piaciuta, e non posso nasconderlo. Quando si ha il coraggio delle proprie idee bisognerebbe essere più tutelati. Ringrazio l’Avv. Vincenzo Ioppoli, che mi ha seguito da par suo in tutto questo percorso. Ringrazio tutti gli amici, che mi sono stati accanto. Ricordo, in particolare, un rappresentante delle Forze dell’Ordine, che immediatamente, con un messaggio privato, mi ha ringraziato per il coraggio avuto. E’ tempo ora di riflettere su tante situazioni future, ne parlerò in questi giorni.

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