“La Calabria zona rossa e’ contro ogni logica. Lavorero’ in Parlamento, e proporro’ ogni provvedimento a mia disposizione, come parlamentare di maggioranza, con il supporto del mio partito e chiedendo quello anche di tutti i parlamentari calabresi, perche’ ogni decisione sia nella direzione di vantaggio per la nostra regione e non dettata da logiche politiche e partitiche che non riflettono la mia idea di politica che e’ quella di dovere morale e atto d’amore per dirla come don Luigi Sturzo, un apostolato sociale da cui deriva il senso della responsabilita’ morale e della solidarieta’ sociale. Alla realta’ scientifica che attesta chiaramente una situazione epidemiologica sotto controllo e un contagio contenuto direttamente controllabile dal sito della Protezione civile della Regione Calabria che indica oggi su 2 milioni di abitanti meno di 4000 positivi e, per di piu’, per il 95% asintomatici che quindi non necessitano di alcun ricovero ospedaliero ma gia’ in isolamento nelle proprie dimore, un numero di tamponi positivi su quelli effettuati ben al di sotto della media nazionale del 16% e, 11 posti di terapia intensiva occupati su molti piu’ di 100 disponibili con un livello cd di saturazione del 5%, fa da contraltare la realta’ politica che emana decreti ordinanze di dichiarazione della Calabria come zona rossa”. Cosi’ la senatrice di Italia Viva Silvia Vono. “E’ arrivato il momento che, ufficialmente, il ministro Speranza e il presidente Conte – aggiunge Vono – diano le risposte che i calabresi si attendono non solo riguardo al mondo sanitario ma al mondo produttivo tutto che, dopo il sacrificio dei mesi precedenti, si trova in una condizione che forse nessun ristoro potra’ risanare. Lo chiedero’ ufficialmente, con gli atti dovuti, in Parlamento, luogo democratico per eccellenza che da qualche tempo sembra aver perso il suo vigore malgrado i richiami accorati del presidente Mattarella e le criticita’ fatte emergere da Italia Viva ai tavoli di Governo. Dietro la questione e i polveroni sollevati dall’inserimento della Calabria nelle zone rosse, quasi a fare da pendant, come unica zona rossa del Sud, con le zone del Nord, si e’ pensato, all’immediata scadenza del decreto Calabria, che, fin da subito ho contrastato non votando il provvedimento, osannato da alcuni parlamentari e ora ignobilmente rinnegato, ma che ha creato ulteriori danni alla nostra Regione anche perche’, nelle parti in cui poteva essere sufficiente non e’ stato attuato, di proseguire, in modo incomprensibile, il fallimentare commissariamento che, proprio ai sensi del nuovo art.6 del decreto cd. di rilancio della sanita’ dovrebbe essere dichiarato decaduto per non aver raggiunto gli obiettivi prefissati ma, alla decadenza e lo proporro’ come modifica alla norma, dev’essere aggiunto il richiamo alle responsabilita’ derivanti dagli onori con i relativi oneri che fino ad oggi ricadono solo sulle nostre spalle”. (Com/Rai/ Dire)

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