“E’ inaccettabile che il governo nazionale, anziché prendere atto del fallimento del Decreto Calabria, decida di prorogare il commissariamento e addirittura rafforzarne le prerogative, esautorando del tutto la Regione dalla gestione del sistema sanitario calabrese”. E’ quanto afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale Filippo Pietropaolo, che prosegue: “E’ chiaro a tutti che non si tratta di un commissariamento tecnico, ma di una vera e propria occupazione politica, nel solco di quanto avvenuto nell’ultimo anno e mezzo. Basti pensare alla feroce opposizione del commissario Zuccatelli, in perfetta sintonia con il Partito democratico, alla realizzazione di un centro regionale Covid a villa Bianca, come saggiamente proposto sei mesi fa dall’on. Wanda Ferro e dal rettore dell’Università Magna Graecia Giovambattista De Sarro. Se si fosse percorsa la strada tracciata mesi fa da Guido Bertolaso e che oggi mostra la sua validità a Milano e nelle Marche, la Calabria potrebbe contare su una struttura efficiente e sicura per la cura dei pazienti affetti da covid, autonoma rispetto agli altri ospedali. Ci troviamo invece con i reparti di Malattie infettive già al limite della capacità e la necessità di inventare posti letto smantellando o adattando ambienti ospedalieri destinati ad altri servizi. La Calabria si trova oggi del tutto impreparata, sul piano strutturale, strumentale e della dotazione di personale, ad affrontare gli effetti di un aumento dei contagi ampiamente previsto da mesi. Nel frattempo la gestione commissariale non ha migliorato il debito sanitario né i livelli essenziali di assistenza. Nonostante, quindi, il commissariamento si sia rivelato un disastro, il governo intende proseguire su questa strada in maniera illegittima, considerato che la Corte costituzionale ha giudicato costituzionale il Decreto Calabria solo per il suo carattere di temporaneità. Il governo si preoccupi di salvaguardare il diritto alla salute dei calabresi, supportando la Regione nella realizzazione dei posti di terapia intensiva, del rafforzamento delle Usca, dei laboratori diagnostici, anziché pensare ad occupare il sistema sanitario regionale alla vigilia del voto”.

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