Dopo il fatto accaduto a Como, Ettore Allotta chiede a gran forza le dimissioni del Ministro Lamorgese e del capo della Polizia Prefetto Franco Gabriele. Ieri a Como in piazza San Rocco in pieno centro, don Roberto Malgesino – sacerdote ben voluto da tutta la comunità del posto – è stato ucciso a coltellate.
L’omicidio sarebbe stato commesso da uno straniero che, successivamente, si è costituito ai carabinieri.
Sull’accaduto Polizia Nuova Forza Democratica guidata da Ettore Allotta ha commentato con parole dure l’accaduto chiedendo le dimissioni del titolare del Viminale.
Sembra si sia passati dalle manifestazioni di protesta ( peraltro incomprensibili ed indecifrabili visto l’aiuto che viene offerto dal nostro Paese ai migranti) e fuga dai centri di accoglienza alle aggressioni ai cittadini fino a sfociare nell’assurdo omicidio di ieri.
Ettore Allotta ha sempre ritenuto importantissimo una risoluzione repentina e indilazionabile per contenere al massimo lo sbarco dei migranti non per mancanza di sensibilità ma per tutelare i nostri cittadini e le nostre forze dell’Ordine.
Difatti, in questo periodo l’intera Nazione è impegnata a fronteggiare i contagi dal COVID e gli uomini e le donne della Polizia di Stato, a giudizio di Ettore Allotta , rischiano sempre più la propria vita per tutelare i cittadini e, quotidianamente, devono confrontarsi con il fenomeno migranti e tutto ciò con evidente scarsità di mezzi di protezione e con manchevole ( e colpevole) tutela per loro da parte dei piani alti del comparto sicurezza.
In questo contesto – come già denunciato in precedenza da Allotta stesso – taluni operatori di Polizia sono rimasti contagiati da coronavirus e al contempo se un operatore di Polizia nell’espletamento di un regolare turno di servizio commette un errore in buona fede, i signori del “palazzo romano” sono solerti ad intervenire per quanto attiene il rispetto delle norme regolamentari e ad aprire persino procedimenti disciplinari.
Ettore Allotta rammenta anche i molteplici suicidi di poliziotti avvenuti nelle file della Polizia di Stato e chiede che siano adottate misure eccezionali ed indifferibili per combattere tale fenomeno.
In questo quadro alquanto sinistro che regna nel nostro Paese chi di competenza ha il sacrosanto dovere di intervenire per tutelare chi è preposto a “tutelare” la sicurezza delle strade, dei cittadini e per chi, quindi, contrasta il crimine organizzato e la minicriminalità
Il fenomeno – ormai crescente – dello sbarco dei migranti accresce ed estende, ormai è lapalissiano, anche il fenomeno della criminalità in un Paese già afflitto da problemi vari e dalla stessa criminalità già dilagante nel nostro territorio.
L’omicidio del sacerdote di Como è solo l’ultimo di una serie di eventi nefasti che hanno caratterizzato la vita del nostro Paese negli ultimi giorni. Basta ricordare il triste omicidio del giovane Willy perpetrato da parte di 4 ragazzi.
Il problema, a parere di Allotta, dunque non è il migrante in se ( ed infatti nel caso dell’omicidio di Willy gli autori del reato sono italiani) ma la gestione del flusso degli stessi e il loro contenimento in un Paese già afflitto dalla criminalità interna e che non può consentire un aumento degli episodi criminali per via di mancati controlli da chi di dovere.
E non vi è dubbio che chi “per dovere” dovrebbe intervenire per salvaguardare proprio gli agenti di polizia preposti alla lotta alla criminalità non lo stia facendo.
E in Paese democratico come l’Italia – conclude Allotta – ciò non può e non deve accadere ed è per questo motivo che Allotta nella sua qualità di segretario provinciale del P.N.F.D. reitera l’istanza di dimissioni del Ministro dell’Interno e del Capo della Polizia Franco Gabriele

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