SQUILLACE – Nell’ambito degli eventi culturali al castello normanno-svevo di Squillace, organizzati dalla Pro loco, dal Comune, dalla Priso e dai Giardini di Hera, è stato presentato il libro di Natale Saccà “Rossana non sei sola. Il mare ti ascolta”. Dopo i saluti dell’assessore Franco Caccia, ha dialogato con l’autore la giornalista Carmela Commodaro. Natale Saccà è un medico specializzato in gastroenterologia ed endoscopia digestiva, che è stato aiuto primario nell’Azienda Ospedaliera “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro e poi direttore del reparto di gastroenterologia nello stesso ospedale di Catanzaro. Un dottore, che non è solo medico, ma anche apprezzato scrittore, perché lui ama la sua città, Catanzaro, e ama scrivere. Nelle sue opere c’è sempre qualcosa della sua città e qualcosa di autobiografico. Con le edizioni Talos ha pubblicato i romanzi “La malaparentela – Per dispetto vi amo tutti”, vincitore di numerosi premi letterari tra i quali il Concorso Nazionale FEDERSPEV, “Il cerchio. L’oca non gioca” e “Volevo ancora giocare ma poi…”. A Squillace è stato presentato il suo ultimo romanzo “Rossana non sei sola. Il mare ti ascolta”, le cui vicende si svolgono nella vicina Soverato. Tanti i lettori e le lettrici che si sono complimenti e continuano a complimentare con il dottore Saccà per il suo ultimo romanzo, per lo stile scorrevole ed efficace nella descrizione di emozioni e sentimenti dei personaggi, che sono spesso donne. Abbiamo tantissimi esempi nella storia della letteratura mondiale di medici scrittori, dall’evangelista Luca, ad Anton Checov, Arthut Conan Doyle, ed anche Primo Levi, ma potrei citarne a bizzeffe. La medicina ha condiviso molti suoi rappresentanti con la letteratura, certo più delle altre discipline scientifiche. Il motivo sembra intuitivo: la medicina, a differenza delle scienze cosiddette “esatte” come la matematica o la fisica, mette al centro del proprio studio l’uomo in tutti i suoi aspetti: non solo il corpo, ma anche la psiche, e i loro strettissimi legami. Saccà, in un linguaggio semplice e scorrevole, come quello utilizzato nei suoi romanzi, ha parlato del legame tra l’essere medico e la passione per la scrittura. Si è poi soffermato sulla trama del suo romanzo, dialogando anche con il pubblico.
Carmela Commodaro

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