Sono già centinaia i tamponi arrivati nel laboratorio di Microbiologia del “Pugliese” dalle tende installate dalla Protezione civile a Catanzaro Lido e a Soverato per effettuare lo screening sui giovani che nello scorso fine settimana hanno trascorso la serata nei due locali in cui ha fatto sapere di essere stato un ragazzo di Girifalco risultato positivo al coronavirus e ora ricoverato nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale. Ci vorranno ancora alcune ore per avere i risultati dei test eseguiti nella prima giornata, sono risultati negativi i primi 70 tamponi eseguiti sui contratti più stretti del giovane. E’ però risultato positivo un tampone per un’altra persona, proveniente da Girifalco, che si è sottoposta al test nella tenda pre-triage del “Pugliese”: potrebbe trattarsi di un contatto del giovane che non avrebbe partecipato, però, alle serate in discoteca. Mentre i macchinari del “Pugliese” continuano senza sosta a processare centinaia di tamponi la psicosi da contagio alimentata sui social rischia di portare in sofferenza le strutture ospedaliere, già sotto pressione come sempre avviene nel periodo estivo, considerata anche la carenza cronica di personale.

Masciari: Chi non ha disturbi non deve venire in pronto soccorso

Chi non ha disturbi non deve venire in pronto soccorso, ma contattare il medico curante o le strutture dell’Asp”, raccomanda il primario del Dipartimento Emergenza-Urgenza dell’ospedale, Peppino Masciari. La situazione dei contagi è sotto controllo ma la vicenda di Soverato deve spingere a non abbassare la guardia e a rispettare le principali regole di sicurezza: mantenere il distanziamento sociale, usare la mascherina e lavarsi spesso le mani.

Cosco: Attenzione alta, ma niente panico

“Anche su questo focolaio l’attenzione è massima – spiega il primario del reparto di Malattie Infettive Lucio Cosco – anche se invito tutti quanti a non farsi prendere dal panico. Non è un virus che viene trasmesso molto facilmente, ci vogliono contatti stretti e prolungati nel tempo. Certamente non potevamo illuderci di aver eliminato il virus dalla nostra regione, dobbiamo conviverci essendo pronti ad affrontarlo”. Attenzione anche agli assembramenti registrati presso le tende in cui vengono effettuati i tamponi. “Non possiamo rischiare che chi non ha preso il virus in discoteca lo prenda davanti alla tenda”, dice Cosco precisando di utilizzare solo un iperbole, perché in realtà il rischio non è così concreto.

Se si hanno avuto contatti stretti con un soggetto positivo la cosa migliore da fare è stare 14 giorni in isolamento domiciliare volontario 

“Bisogna mantenere la tranquillità, non farsi prendere dal panico, anche i genitori. Avere un tampone negativo non significa non avere il virus, che può manifestarsi giorni dopo, se si hanno avuto contatti stretti con un soggetto positivo la cosa migliore da fare è stare 14 giorni in isolamento domiciliare volontario”.

Cinque i positivi ricoverati. Un paziente di circa 50 anni è stato trasferito  in Rianimazione al Policlinico

Dopo le dimissioni, nelle scorse ore, di un paziente guarito, ci sono 5 persone positive ricoverate nel reparto di Malattie infettive, oltre ad una donna in attesa dell’esito del tampone. Un altro paziente positivo di circa 50 anni è stato trasferito questa mattina dal reparto di Malattie infettive del “Pugliese” al reparto di Rianimazione del Policlinico “Mater Domini”, che è centro di riferimento regionale, a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute.

(Fonte catanzaroinforma.it)

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