Cinque latitanti sono stati arrestati dalla guardia di finanza di Reggio Calabria Argentina, Costa Rica e Albania. L’operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia reggina e condotta dai gruppi speciali delle fiamme gialle Scico e Gico, segue l’inchiesta “Magma 2007” del novembre 2019 che porto’ all’esecuzione di 45 misure cautelari per associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico internazionale di stupefacenti, detenzione illegale di armi. Con le catture di oggi salgono a sei i latitanti rintracciati grazie al progetto I-can (interpol cooperation against ndrangheta). Nello specifico in Argentina a Buenos Aires sono arrestati: Ferdinando Sarago’, nativo di Rosarno (Reggio Calabria), ritenuto uomo di fiducia della ndrangheta che faceva la spola tra il Sudamerica e la Calabria, a lui si rivolgevano le cosche per le varie necessita’ operative e per il trasporto di documenti segreti; Giovanni Di Pietro, nato a Roma, che costituiva il front office fra le cosche italiane e i fornitori sudamericani di droga, occupandosi anche direttamente dell’esportazione delle sostanze stupefacenti. Sempre in Argentina e’ stato rintracciato Fabio Pompetti, considerato il portavoce dei fornitori sudamericani nei confronti della ndrangheta. In Costa Rica, a San Jose’, e’ stato arrestato Franco D’Agapiti, nativo di Velletri, imprenditore turistico, il cui ruolo era quello di agevolare l’ingresso di cocaina in Italia. In Albania a Tirana e’ stato arrestato Bujar Sejdinaj, considerato l’avamposto della ndrangheta in quell’area dei Balcani. I cinque latitanti catturati seguono l’arresto di Adrian Cekini, avvenuto ad Elbasan in Albania lo scorso 26 maggio. (Mav/Dire)

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