S. CATERINA JONIO – Festa del Beato Pier Giorgio Frassati, patrono delle Confraternite. Si celebra il 5 luglio nella chiesa matrice di Santa Caterina Jonio. Ne dà notizia il parroco don Fabrizio Fittante, che sovrintende all’evento insieme al presidente dell’Unione diocesana delle Confraternite Dante Vallelunga e al vicario episcopale per le Confraternite mons. Raffaele Facciolo. Alle ore 17 è prevista l’accoglienza e la registrazione delle Confraternite nella chiesa matrice di Santa Caterina Jonio; alle 17.30, arriverà il quadro del Beato Frassati, che entrerà nel borgo attraverso la storica “Porta dell’acqua”: la Confraternita di Fabrizia consegnerà il quadro alle Confraternite di S. Caterina J.; alle ore 17.45, saluti, comunicazioni e riflessioni alle Confraternite; alle ore 18.30, solenne celebrazione eucaristica presieduta dai sacerdoti convenuti. Al termine, consegna degli attestati di partecipazione. La manifestazione si svolgerà nel rispetto delle normative sanitarie, con distanziamento e uso della mascherina. Il ritrovo di tutte le Confraternite si svolge ogni anno, in un comune diverso del territorio diocesano. «Quest’anno – spiega don Fabrizio Fittante – è toccato a Santa Caterina Jonio, dove si rifletterà sulla figura di Pier Giorgio Frassati, patrono delle Confraternite, giovane santo laico. Sarà un momento di fraternità, di convivialità e di testimonianza e di fede». Come si legge sul sito “santiebeati.it” e su “Avvenire”, Pier Giorgio Frassati nasce nel 1901 a Torino in una famiglia della ricca borghesia: suo padre è Alfredo Frassati, noto giornalista, e la mamma è Adelaide Ametis, affermata pittrice. In un periodo in cui a Torino inizia un accentuato sviluppo imprenditoriale, Pier Giorgio viene a conoscenza delle difficoltà in cui si dibattono gli operai. Entra in contatto con la povertà: durante il liceo comincia a frequentare le Opere di San Vincenzo. Amico di tutti, esprime sempre una fiducia illimitata e completa in Dio e nella Provvidenza ed affronta le situazioni difficili con impegno, ma con serenità e letizia. Dedica il tempo libero alle opere assistenziali a favore di poveri e diseredati. Si iscrive a diverse congregazioni e associazioni cattoliche, si accosta con frequenza alla comunione, aderisce alla “Crociata Eucaristica” e frequenta la Congregazione Mariana che lo inizia al culto della Madonna. Fonda con i suoi amici più cari una “società” allegra che viene denominata “Tipi loschi”, giovani attenti ad aiutarsi nella vita interiore e nell’assistenza degli ultimi. Muore di poliomelite fulminante il 4 luglio 1925.

Carmela Commodaro

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