La misura è colma! Lascia il carcere e torna a casa anche Cataldo Franco, il carceriere del piccolo Giuseppe Di Matteo, tenuto segregato per 26 mesi e poi strangolato e sciolto nell’acido. Un delitto orrendo, voluto dai corleonesi di Totò Riina e dei fratelli Brusca, per colpire il padre del ragazzino, diventato collaboratore di giustizia». E’ quanto affermano il segretario della Commissione antimafia Wanda Ferro e gli altri parlamentari di Fratelli d’Italia nell’organismo parlamentare Luca Ciriani e Antonio Iannone. «Perché il presidente Conte non mette la faccia anche su questo? Perché va in tv soltanto per autocelebrarsi e raccontare compiaciuto come l’Italia sia un modello per il mondo, quando il suo governo passerà alla storia per essere quello che ha mandato in fumo trent’anni di lotta alla mafia, calpestando il sacrificio di magistrati e appartenenti alle forze dell’ordine che hanno dedicato la loro vite per fare finire in carcere quei mafiosi che oggi stanno tornando a casa. Il presidente Conte – chiedono i parlamentari di Fratelli d’Italia in Commissione – venga a riferire in Parlamento sui 376 mafiosi e narcotrafficanti che stanno lasciando le proprie celle con la scusa del coronavirus, dica se è in grado di bloccare questa ondata di scarcerazioni, e dica se lo Stato intende ancora combattere la mafia o se ci è sceso a patti».

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