Puntare sul senso di appartenenza dei calabresi alla nostra Terra passando da pianificazione e regole, Sanità e Turismo.

Aver sentito parlare di fiducia in questi giorni, ci ha riempiti di orgoglio.
Scriviamo nel ruolo di portavoce dell’ala giovane e produttiva della nostra Regione.
Siamo quelli che definiscono i millenials e rappresentiamo il 25% della popolazione italiana, molto legati al presente, siamo però proiettati nel futuro, e sappiamo gestire in maniera consapevole quelle che sono le opportunità date dalle nuove tecnologie, diversi tra di noi, siamo unicità che trasmettono entusiasmo e voglia di fare.
Questi ultimi due mesi sono stati surreali, siamo stati tutti testimoni di una realtà inedita, nella quale il tempo si è fermato, e noi, figli del motto “il tempo è denaro”, abbiamo assistito all’impossibilità di giocare con lui come abbiamo sempre fatto, stressandolo e chiedendo quasi che si moltiplicasse per le nostre finalità.
E il tempo invece ha smesso di correre e si è fermato, trasformando ogni singola giornata in una copia identica di quella successiva, abbiamo smesso di contare i giorni e ci siamo concentrati sul presente, costretti a ragionare sulle priorità.
Si dice che nulla avviene per caso, che dietro ad un avvenimento anche traumatico come quello del Covid-19, si nasconda sempre un messaggio che si palesa ai più curiosi e attenti. Abbiamo guardato con sconcerto quello che è avvenuto in alcune Regioni italiane, e da meridionali ci siamo sentiti vicini al dolore e alla sofferenza che questo maledetto virus ha provocato flagellando il motore produttivo dell’Italia: il Nord è stato dilaniato, ha pianto e continua a piangere i suoi morti.
Il virus, nonostante le previsioni catastrofiche della comunità scientifica invece non ha toccato il mezzogiorno d’Italia, o meglio, l’ha toccato ma con percentuali bassissime. Sono nate fior fiori di teorie che stanno cercando di spiegare questo curioso e fortunato fenomeno, la mancanza di grossi stabilimenti produttivi e di fabbriche inquinanti, e la conseguente migliore qualità dell’aria è tra questi.
Noi calabresi siamo un popolo fiero e testardo, figli di una madre bellissima, che oramai abituati a tanto splendore con il passare del tempo ci ha fatto quasi l’abitudine e ha smesso di vederla. Questi mesi sospesi non saranno passati invano se porteranno con sé la nascita di un ritrovato senso di appartenenza, una nuova consapevolezza scaturita dalla necessità di riorganizzarci, di rifiorire, di rinascere come Calabresi con una nuova pelle. E’ per questo che chiediamo di continuare nel percorso fino a qui intrapreso, rafforzando il nostro traballante sistema sanitario, aumentando le rianimazioni, di modo che se il virus tornerà aggressivo ci troverà preparati a combatterlo.
Chiediamo di continuare a credere in noi, come è stato già dato prova battagliando per una riapertura anticipata delle attività imprenditoriali. Nel frattempo noi abbiamo bisogno di attività pianificate, di una guida autorevole, di regole certe e precise, e che nulla sia lasciato all’improvvisazione perché questo potrebbe causare la necessità di un passo indietro che non possiamo in alcun modo permetterci.
Il nostro gruppo è a completa disposizione delle Istituzioni, per proporre idee, progettualità, per continuare ad essere al fianco dei giovani, formandoli, supportandoli, diffondendo nelle Scuole ed Università la cultura di impresa, come da nostra mission, partendo dal primo imprescindibile e fondamentale principio che è la passione per la nostra terra.
Chiediamo a gran voce di ripartire da loro, da noi, dai giovani che tanto hanno dato e tantissimo hanno voglia di dare. Chiediamo di ripartire da questa inestimabile risorsa, con la consapevolezza che questo brutto male abbia certamente rafforzato in noi il senso di attaccamento alla nostra terra.
Vorremo che tutti noi, imprenditori, associazioni, istituzioni, lavorassimo per creare un terreno fertile alla coltivazione di una Calabresità positiva, allo sviluppo dell’iniziativa personale e collettiva.
Ancora chiediamo di puntare sul turismo che mai come in questo momento può rappresentare un futuro credibile per tutti noi, proprio perché abbraccia e coinvolge tutti i settori. Il Pil nazionale poggia le radici proprio su questo settore e c’è voglia di Italia nell’aria, c’è il desiderio di far rivivere quei luoghi per mesi incastonati nel silenzio.
Se è vero che dal caos nascono le migliori idee è allora giunto il nostro momento, noi che con il caos abbiamo sempre convissuto, guidiamolo e facciamogli bere un bel rosso calabrese mostrandogli con orgoglio le montagne dell’Aspromonte, i castelli aragonesi, e gli 800 chilometri delle nostre meravigliose coste.

I giovani imprenditori di Confindustria Catanzaro

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