Alla luce del DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) del 4 marzo 2020, oltre alle misure già prese come CEC il 24 febbraio e alle sospensioni delle attività di catechesi e di oratorio, bisognerebbe anche prevedere:

– la sospensione di ogni altra attività pastorale, compresi i pellegrinaggi nei santuari diocesani e regionali e in altri luoghi di culto;
– che il sacerdote che presiede la celebrazione eucaristica (feriale o domenicale) o altri momenti di preghiera vigili affinché i fedeli, all’interno delle chiese, rispettino tra di loro una distanza di sicurezza di almeno un metro (cfr. art. 1 c. 1 let. b);
– che la stessa distanza di almeno un metro sia rispettata anche per il sacramento della riconciliazione;

– che in tutte le chiese sia presente all’ingresso una soluzione idroalcolica per il lavaggio delle mani (cfr. all. 1 let. a)
– che durante la celebrazione eucaristica, se concelebrata da più sacerdoti, i sacerdoti per comunicarsi non utilizzino lo stesso calice (cfr. all. 1 lett. e)
– che sia assicurato che le chiese siano pulite con disinfettanti a base di cloro o di Alcol;

Queste disposizioni, fatte salve eventuali modifiche qualora necessarie, valgono fino a nuovo provvedimento del Vescovo del luogo o della Conferenza episcopale calabra (o – come stabilisce il DPCM – fino al 3 aprile 2020).

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