“Bisogna dare a ognuno di noi il coraggio di essere chi sentiamo di essere, il coraggio di lavorare duramente e perseguire i nostri obiettivi, senza cercare di assomigliare agli altri e accettare le differenze, nostre e altrui. Solo accettando le differenze altrui, accetteremo le nostre.”  Così dà inizio al dibattito il noto giornalista e scrittore Giovanni Floris, autore del romanzo “L’invisibile”. Ieri, 28 febbraio 2020, presso il Teatro Comunale di Soverato, i ragazzi del Liceo Scientifico dell’IIS “Guarasci-Calabretta”, animati da un inizio così travolgente e riflessivo, alzano le mani, desiderosi di capire e sapere di più. Si parte da una semplice osservazione critica sui due protagonisti del romanzo per giungere a disquisizioni riguardo la politica, l’immigrazione, la condizione della donne, il modo di fare giornalismo, l’urgenza sanitaria mondiale. Si potrebbe definire questo incontro come un simposio moderno: tante menti che insieme spaziano tra i temi della vita. Floris si è soffermato in particolare sul bullismo, sulle fake news e sulla libertà di espressione: tre tematiche spinose, ma oltremodo attuali. Sorge spontanea la domanda: come facciamo a combatterli?
Il nostro autore dice che è la cultura l’antidoto a tutto, un concetto non sempre scontato: una cultura che non è nozionismo, ma mente critica, l’essere in grado di capire quando bisogna non credere a ciò che si ascolta e combattere per non farlo credere.
Floris è riuscito a parlare di temi cosi importanti a dei ragazzi liceali con una chiarezza e una semplicità impeccabili, in modo da riuscire a tenere sempre alta l’attenzione e la curiosità per cosa si sarebbe detto successivamente. Ciò che ha forse colpito specialmente i ragazzi è stata la riflessione su ognuno di noi: le negatività in noi esistono; pensare che nell’uomo non ci siano è impossibile. Tutti sbagliamo, chi meno e chi più. È la forza della cultura e della persona a non farci cedere alle negatività.
La bravura dell’autore e dei ragazzi è stata quella di riuscire, a partire da due personaggi immaginari, a immergersi nella contemporaneità e affrontare argomenti che si cercano spesso di evitare, per non accendere dispute spiacevoli. Sicuramente da questa esperienza i ragazzi non potranno che fare tesoro di tutto ciò che si è detto, di questo scambio di opinioni e anche dei “consigli” che l’autore ha dato.
Dunque, non facciamo come Antonio Vestro, pseudogiornalista che si nasconde dietro le fake news per far dimenticare di essere l’invisibile, ma assecondiamo la capacità critica derivataci dalla cultura per affrontare la vita da persone concrete.

Ludovica De Troia, IVE Liceo Scientifico “A. Guarasci”

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