SQUILLACE – Il progetto M.A.P.S. ha nel suo nome lo scopo per cui è nato: rendere i musei nel territorio italiano realmente accessibili per le persone sorde. Il progetto è stato ideato dalla sede centrale dell’ENS (ente nazionale sordi) e cofinanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Nell’ambito di tale intervento progettuale si è svolta a Squillace, sabato scorso, una visita culturale da parte di un nutrito gruppo di sordi dell’Ens sezione provinciale di Catanzaro. Il gruppo ha visitato prima  il museo e il parco archeologico di Scolacium, poi è giunto nel centro storico di Squillace, dove ha pranzato in un ristorante del luogo e ha svolto una visita guidata con servizio di interpretariato “Lis” (lingua dei segni italiana) al castello normanno, al museo diocesano di arte sacra, alla cattedrale, alla chiesetta gotica, soffermandosi nelle botteghe artigianali della ceramica artistica e tradizionale per svolgere un laboratorio didattico. Un incontro interessante si è svolto nella sala consiliare del municipio squillacese. Dopo i saluti del presidente regionale Ens,  Antonio Mirijello, e del presidente provinciale Serafino Mazza, il segretario regionale Daniele Lettieri ha spiegato le finalità del viaggio, che si tiene ogni anno nell’ambito del progetto nazionale “Maps”, proprio per rendere i musei e il mondo artistico e culturale realmente accessibili alle persone sorde. Lettieri ha reso noto che saranno realizzate delle guide in lingua “Lis”, permettendo così ai sordi di prendere parte alle varie attività artistico-culturali. Teresa Maiolo, docente esperta di “Lis”, ha poi lanciato un appello da Squillace al governo e alla politica perché lavorino proposta di riconoscimento della “Lis” come vera e propria lingua. «L’Italia – ha puntualizzato Maiolo – è l’unico Paese europeo che ancora si deve determinare in questo senso. Persino San Marino, che si trova nel territorio italiano, lo ha fatto, così come molti Paesi nel mondo. Il riconoscimento ufficiale permetterà alle persone sorde di scegliere come comunicare e integrarsi. Un effettivo e illimitato accesso all’informazione, alla comunicazione, alla cultura, all’educazione, ai servizi, alla vita sociale, lavorativa e perfino ricreativa; un’equa rappresentazione politica e giuridica, l’accesso all’istruzione, la dignità». L’assessore comunale al turismo Franco Caccia, portando anche i saluti del sindaco e dell’amministrazione, ha detto che i sordi hanno diritti e hanno voglia di scoprire il mondo e le bellezze monumentali. «Il patrimonio storico-culturale di Squillace merita maggiori presenze: fate bene anche voi a promuovere Squillace come tappa dei vostri viaggi culturali. Nel nostro castello sarà avviato un museo multimediale anche per persone con disabilità, sfruttando le nuove tecnologie. Intanto, come comune, siamo interessati anche a collaborare con il vostro progetto Maps». L’ex presidente della Regione Guido Rhodio, che è stato istitutore, negli anni Cinquanta, dell’Istituto per sordomuti di Catanzaro, ha raccontato diversi aneddoti legati alla sue esperienza che ha definito «bella perché in una città del Sud, come Catanzaro, si guardava con benevolenza e impegno ad una categoria bisognosa di persone». Durante l’incontro sono intervenuti anche Francesco Scalise, vicepresidente Ens provinciale, che si è soffermato sulla storia di San Francesco di Sales, che è anche il patrono dei sordi; Felice Izzi, nipote di due direttori dell’istituto sordomuti catanzarese, Antonio e Felice Izzi de Falenta, che ha vissuto l’infanzia tra i sordi, interessandosi poi alla loro storia; e Tonino Sabatino, presidente provinciale dell’Unione mutilati e invalidi per servizio, il quale ha illustrato brevemente le attività svolte in collaborazione con l’Ens. L’evento è stato concluso dal presidente della Pro loco di Squillace Agazio Gagliardi, che ha parlato del borgo antico di Squillace, «testimone di interessanti vicende storiche e sentinella del territorio che va da Capo Rizzuto a Punta Stilo. Ben vengano anche le vostre attività finalizzate alla conoscenza del nostro territorio, che ha tutti i presupposti per diventare polo di attrazione di tutta la costa ionica».

Carmela Commodaro

 

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