“I miliardi che mancavano al Governo per far quadrare i conti arriveranno da nuove tasse. E a pagare saranno, guarda caso, le piccole imprese e i già tartassati commercianti”. Lo evidenzia, in una nota, il presidente di Confesercenti Catanzaro, Francesco Chirillo.
Viene giudicata “una batosta per l’economia locale” in particolare “la mancata proroga della cedolare secca sulle locazioni commerciali”. Una misura introdotta un anno fa “anche su spinta di Confesercenti” con l’intento di limitare la crisi del mercato dei locali commerciali.
In pratica, su tutti i contratti stipulati fino al 31 dicembre di quest’anno il proprietario versa un’imposta sostitutiva unica del 21 per cento del canone per tutta la durata del contratto (di solito 6 anni più 6). Senza la proroga del regime agevolato, sui contratti stipulati dal 2020 si tornerebbe alla tassazione secondo le normali aliquote Irpef, più le addizionali locali e l’imposta di registro, “per un carico totale che potrà superare il 48 per cento del canone”.
“Ad oggi l’opzione per la cedolare secca resta così limitata ai contratti stipulati nel 2019 e, salvo interventi parlamentari al fotofinish, non troverà conferma nel 2020” spiega Chirillo. “Aiutare le attività commerciali, far rivivere i tanti locali sfitti dei centri storici, sostenere le piccole imprese sono, evidentemente, temi ben lontani dalla sensibilità di questo Governo, impegnato solo a fare cassa” afferma con amarezza il presidente di Confesercenti Catanzaro. “Ma ce lo chiede l’Europa, ci risponderanno. Forse è anche per questo (vedi elezioni inglesi) che il sentimento di appartenenza all’Ue si sta rivelando così fragile” conclude Chirillo.

Indietro