“Riflessi di Umanità” è la mostra fotografica che sarà possibile ammirare nel suggestivo Chiostro dei Domenicani del borgo di Altomonte. La mostra, curata da Stefania Lecce, che resterà allestita e aperta gratuitamente al pubblico sino a domenica 22 settembre, è stata inaugurata nell’ambito del Divino Jazz, contestualmente alla presentazione del catalogo “Riflessi di umanità”, nato da un’intuizione di Maria Pina Iannuzzi e Pierfranco Costa e pubblicato da Le Pecore Nere, prima in Argentina e poi in Italia. La felice coesistenza delle creazioni di sette scrittori (Arthur Balder, Héctor Berenguer, Carmela Bianco, Regina Cellino, Matteo Dalena, Tálata Rodríguez e Francesco Vitale) e di sette fotografi (Pierfranco Costa, Karen Cucci, Maria Cristina Esposito, Nicola Iuvaro, Stefania Lecce, Mafalda Meduri e Rachele Zumpano) caratterizza un’opera fresca che offre bellissimi spunti di riflessione. A questo originale catalogo si accompagna una mostra fotografica itinerante, già ospitata a Villa Rendano a Cosenza e all’interno della rassegna “Giugno poetico” di Praia a Mare. L’esposizione offre una chiave di lettura immediata: si tratta di immagini e parole che si incontrano per raccontare il rapporto dell’individuo con l’ambiente che abita. Quattordici fotografie scattate da sette fotografi calabresi che con passione ed entusiasmo hanno sposato il progetto. Immagini diverse tra loro che spaziano tra svariati generi fotografici, abbracciandoli un po’ tutti, dalla fotografia naturalistica si arriva a quella di strada, passando per una fotografia più intima, di ritratto, mantenendo però un unico filo conduttore: indagare e raccontare le diverse sfumature di un’umanità oggi sempre più minacciata dalla frenesia quotidiana che non lascia troppo spazio a riflessioni profonde. Una mostra in cui lo strumento fotografico diventa il mezzo per offrire una visione del mondo diversa che possa raccontare sfumature, emozioni e piccole storie che, altrimenti, passerebbero inosservate. L’allestimento semplice e lineare e la scelta del bianco e nero risultano funzionali alla trasmissione del messaggio: l’osservatore viene guidato direttamente alla lettura delle immagini, senza essere distratto o influenzato in qualche modo da elementi che, in questo caso, risulterebbero superflui. Un viaggio all’interno delle emozioni in cui il visitatore viene praticamente catapultato. Un invito a riflettere sulla condizione dell’individuo contemporaneo e sul suo essere nel mondo.

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